Gervinho, un lampo nel solito tran tran

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Il Giornale (T.Damascelli) – C’era una volta il contropiede. Ribaltava l’azione e solo chi fosse dotato di occhi, piede e velocità poteva disegnarlo sul campo di gioco. Poi venne il tiqui taqua che abbiamo tradotto, pensate un po’, in tiki taka, e allora il football è diventato di una noia mortale a meno che non ci sia una luce improvvisa, come quella che ha permesso a Gervinho di realizzare il secondo gol della Roma. Per il resto è stato il solito tran tran di “io la passo a te e tu la ripassi a me“, severamente proibito il dribbling che non piace agli allenatori i quali preferiscono il kamasutra alla fantasia. Garcia, ad esempio, al ventesimo si è messo a scrivere sul suo diario di campo, non so bene perché e per chi, è una moda non solo sua, anche Benitez metteva giù sul taccuino, a Napoli, i pensieri o forse la lista degli impegni già nei primi minuti. Sta di fatto che la Roma è prima, posso dire capitale e, finalmente, non per fatti di cronaca nera. Anche questo è contropiede.

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