Garcia respinge il «precariato» ma con il Chievo è in emergenza

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Per un allenatore in bilico non è certo il massimo andare in trasferta in totale emergenza. Rudi Garcia affronta la prima del 2016 alla guida di una Roma ai minimi termini, sfidando il Chievo al Bentegodi. Mancheranno gli squalificati Dzeko, Pjanic e Nainggolan; Totti (non al top dopo l’infortunio che lo tiene fuori dal 26 settembre), Keita (polpaccio) e Uçan (frattura al piede) non sono stati convocati; De Rossi è ancora in dubbio per una distorsione alla caviglia destra e se giocherà non potrà essere al 100%. Garcia dice orgogliosamente che non si sente «un precario » e non batte sul tasto del mercato perché sa benissimo che questo è il regno del d.s. Sabatini.

Servono due terzini e un centrocampista, ma per ora si parla solo di esterni d’attacco per sostituire Iturbe. Alla Roma va così. È solo sfortuna quella che ha colpito i giallorossi, che hanno 7 punti in meno rispetto alla stagione scorsa e che sono al quinto posto in classifica? Purtroppo no. Le scelte di mercato, ad agosto, non hanno tenuto conto di due punti importanti: 1) la lista che doveva contenere italiani di formazione e prodotti del vivaio; 2) la carta d’identità. La Roma paga adesso età e stipendi (dati: Panorama) di giocatori che non ha praticamente utilizzato: Maicon, 34 anni, 406 minuti per 1,3 milioni netti; Seydou Keita, 35 anni, 395 minuti per 1,2 milioni; De Sanctis, 38 anni, 360 minuti per 1,5 milioni; Totti, 39 anni, 160 minuti per 2,5 milioni; Lobont, 37 anni, nemmeno un minuto per 750 mila euro; Cole, 35 anni, messo fuori lista e non utilizzato per 2,3 milioni di euro. Fanno 9,55 milioni netti per un totale di 1.321 minuti giocati. Il solo Kostas Manolas (24 anni, stipendio da 1,5 milioni netti) ha giocato in campionato 1.509 minuti, più 540 su 540 in Champions League. Nainggolan ne ha giocati 1.393 e Digne 1.350. Sono pochi i pilastri tra i 24 e i 28 anni, l’età d’oro.

Il Chievo ha una buona tradizione casalinga contro la Roma. Negli ultimi cinque anni ha vinto una volta, pareggiato tre e perso solo il 22 marzo 2014, con gol di Gervinho e Destro. L’ivoriano sembra ancora la miglior arma a disposizione del suo mentore Rudi Garcia. Piccolo particolare: Gervinho era stato ceduto quest’estate ed è rimasto a dispetto dei «santi» giallorossi.

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