Garcia: «Non c’è stata concretezza ma non meritavamo di perdere»

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Il Messaggero (A.Angeloni) – Rudi Garcia è scuro in volto, per il risultato e non per la prestazione. La Roma, secondo lui, ha fatto quello che doveva fare e non vuole sentir parlare di “ridimensionamento”. «E’ stata una sconfitta immeritata», dice subito a testa alta il tecnico francese. «Non è stata una partita eccezionale, altrimenti avremmo vinto. Ma ho visto una buona gara da parte dei miei giocatori. C’è mancata efficacia e cinismo là davanti. Se giochiamo così, in futuro vinceremo tante partite. Handanovic è stato il migliore in campo, questo fa capire un po’ di cose», ecco la spiegazione dell’ uno a zero di Milano, che riporta la Roma alle spalle della capolista, per ora l’Inter. Il gol preso, secondo Garcia, è stato solo frutto del caso. «Abbiamo difeso bene ed era previsto di uscire per prendere i tiratori. Comunque sì, potevamo fare meglio. Nelle altre partite siamo stati più efficaci davanti, stavolta no. Questa somiglia alla sconfitta subìta contro la Sampdoria». Se Handanovic è stato il migliore, Szczesny no. «Sì è vero, non c’è problema a dirlo. Ma lo scudetto non si assegna qui a San Siro, c’è tempo. La Juve? C’è per il titolo finale».

ISOLATO O MOLLE? – La Roma non segna e subito si rumoreggia: colpa di Dzeko? Giammai. Garcia rifiuta la provocazione. «Sappiamo che Edin ha bisogno di giocare per trovare maggiore accelerazione sui primi due o tre metri. Ha avuto occasioni, se avesse fatto gol alla prima sarebbe cambiata la storia. In dieci uomini abbiamo continuato a fare la partita, meritavamo il pareggio. Troppi cross imprecisi? Nel primo tempo Edin era isolato davanti alla porta. Dobbiamo giocare spesso in area, ma anche provare giocate diverse». Mercoledì c’è la Champions, poi il derby. In questo momento giocare in Europa può creare problemi, se si tiene di più al risultato finale in campionato. «Questo è il nostro percorso e certe sfide vanno onorate. Sappiamo che avevamo una striscia di sette partite e poi i giocatori partiranno per le nazionali. Se l’Inter non avendo le coppe europee trarrà dei vantaggi lo vedremo. Noi le abbiamo e le dobbiamo giocare, non può essere questo un problema. E la stagione non è finita qui».

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