Il Messaggero (A. Angeloni) – “Possiamo prendere solo prestiti, mi devo adeguare“, così José Mourinho qualche giorno fa. Si è adeguato, non poteva fare altrimenti. Anzi, la società sta cercando di seguirlo, gettando le basi per un finale di stagione dignitoso e per un futuro sicuramente migliore, con altre premesse e aspettative.
Del resto, anche in estate, qualcosa di suo è arrivato. Rui Patricio è il portiere che ha chiesto e ottenuto e questo lasciava pensare a un mercato all’insegna di Mou, ma invece è andata diversamente, con esigenze e progetti cambiati in corsa per l’infortunio di Spinazzola e la partenza di Dzeko, due calciatori che sarebbero tornati utili allo Special. Anche in questa prima fase del mercato di gennaio, Mourinho è stato in parte accontentato.
Se non altro nelle tempistiche: li voleva subito i rinforzi e subito sono arrivati, chi dal suo paese, il Portogallo, chi dalla Premier, campionato che conosce meglio. Uno, Maitland–Niles, ha addirittura già esordito; l’altro, Oliveira, lo farà domenica contro il Cagliari. Certo, nella sua testa ci sarebbero stati altri nomi, ma almeno sono arrivati due calciatori che ha puntato, in base alle esigenze della società e seguendo la stella polare del “mercato sostenibile“. E questo lascia pensare che le lamentele di Mourinho e le battute sugli acquisti, prestiti e Salah, abbiano fatto centro.
I ruoli dove Pinto dovrà intervenire sono conosciuti, riguardano l’ossatura della squadra: un centrale difensivo, un centrocampista e un esterno alto, che sappia fare anche la seconda punta (questo non escluderà cessioni più o meno dolorose, i nomi più appetibili sono Veretout e Zaniolo). Marcos Senesi, 24 anni, difensore del Feyenoord, Granit Xhaka, ventinovenne, regista dell’Arsenal e Filip Kostic, 29 anni, attaccante dell’Eintracht, sono i nomi o i profili che servono/serviranno alla Roma. Tutta gente che da un po’ è sotto osservazione di Pinto. Non resta che aspettare.