Faraone amaro: «E L’azzurro?». Schick si sveglia

Guardate bene i loro sorrisi: c’è un’ombra di malinconia che pare appannarli. Stephan El Shaarawy e Patrik Schick vanno in vetrina nel pomeriggio della Roma, ma entrambi con la sensazione di essere arrivati con un pizzico di ritardo. «Col c.t. Mancini non ci siamo mai sentiti – dice il Faraone – ma sono convinto che con i gol e le prestazioni la Nazionale arriverà: devo far parlare il campo. Ovviamente sono dispiaciuto di non esser stato chiamato, io che ne ho sempre fatto parte. È una maglia a cui tengo tantissimo. Comunque ad un attaccante per essere chiamato servono i gol: stavolta li ho fatti, perciò sono contento della mia partita». Per andare sul sicuro, c’è bisogno che Schick sia all’altezza delle speranze. Forse il gol segnato contro la Samp, sua ex squadra – il primo stagionale (non segnava da aprile al Chievo) – potrebbe sbloccarlo. «Questa rete mi ha aiutato mentalmente – spiega –. Si vede che devo ancora lavorare e mi manca condizione perché non ho ancora tanti minuti nelle gambe. Continuando così, comunque, sono sicuro che arriverà la mia opportunità». Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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