Piccoli già grandi: tra Empoli-Roma e Roma-Cska Mosca

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Giornate impegnative per gli uomini di Rudi: dopo la sosta, la Roma torna in campo domani alle 18 per la trasferta con l’Empoli, sfida non difficile sulla carta, ma che dopo tanti giorni di stop e con l’esordio in Champions mercoledì nasconde qualche insidia.

Si deve ragionare da top club e quindi la testa deve rimanere in campo e al campionato, dice con forza Garcia oggi in conferenza stampa, ma proprio perché si deve pensare da grande, non si può neanche avere paura del girone di ferro.

Ieri un maestro e attento osservatore del calcio come Walter Sabatini ha definito il CSKA:“la squadra migliore del girone”, ovvero quella che ad oggi rispetto a Bayern Monaco e Manchester City sta meglio, ma è evidente che per bocca del suo ds la Roma lo sa.

Gli occhi e le orecchie quindi di tifosi, dirigenti, allenatore, calciatori e giornalisti sono tesi anche a mercoledì, ma la testa e i piedi quelli sono pronti per andare alla caccia dei tre punti, confermare, e perchè no anche migliorare, quanto già fatto contro la Fiorentina.

Tante le responsabilità dei giallorossi che vengono dall’inizio record dell’anno scorso, da un secondo posto finale con 85 punti e da una grande e mirata campagna acquisti, tutte qualità che portano in dote oltre che un enorme potenziale, un’enorme aspettativa: non si può sbagliare.

Garcia questo lo sa e interrogato sul turnover ribadisce: “Le mie scelte le scoprirete domani, ma sappiate che non c’è una Roma uno o una Roma due. Prenderò le mie decisioni in base alla partita, non faccio piani pensando alla Champions. Non ci sono calcoli da fare e soprattutto non li deve fare la mia squadra. Tutti dicono che contro l’Empoli è una partita già vinta, ma non è così. Dobbiamo giocare al 100%, anche perché loro ritornano in casa in Serie A e credo decisamente che vorranno fare bene“.

Vuole fare bella figura l’Empoli al ritorno in A davanti ai suoi tifosi e viene trascinato dal presidente Corsi, consapevole della superiorità dei giallorossi sulla carta, ma che fa un appunto: “Ai fatti la Roma è invincibile, ma per fortuna in campo vanno i giocatori e non gli stipendi, venderemo cara la pelle”.

Insomma impegni grandi per le piccole e impegni che rimangono grandi per le grandi, che non possono e non vogliono comportarsi da piccole in Italia e in Europa.

 

Umberto Ruggeri

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