Elsheshiny: “Il mio Salah piangeva quando non segnava”

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La Gazzetta dello Sport (M. Mahmoudy) – «Non essere triste. Ecco un po’ di soldi per te». Mohamed Salah da ragazzo piangeva, ma non per un infortunio, bensì perché non era riuscito a segnare. A raccontarlo è Said Elsheshiny, allenatore dell’attaccante della Roma quando era nelle giovanili dell’Almoqaulon Alarab. “Lui ha sempre giocato qualsiasi partitella, anche con i più grandi, come se fosse un match ufficiale. Questo ha fatto sì che i suoi muscoli fossero sempre pronti, tant’è che non ha mai subito gravi infortuni“.

CAMBIO RUOLO – Da segnalare poi come Elsheshiny abbia cambia ruolo a Salah. «Prima giocava terzino sinistro. Avevo pensato anche di spostarlo a trequartista per la sua capacità nel dribbling, però ho visto che il ruolo di esterno d’attacco gli si addiceva di più per la sua capacità nel dribbling e la sua velocità».

OBIETTIVO BORISOV – Una buona notizia, visto che l’egiziano ieri ha corso ed è pronto a tornare col Bate Borisov. I titoli di coda sono ancora di Elsheshiny. «Quando giocò la prima partita da ala sinistra fu contro l’Enpi. Ebbene, Salah alla fine – nonostante avessimo vinto – ebbe una crisi di pianto perché non aveva segnato. Così per consolarlo gli detti un po’ di spicci. Da quel giorno segnò altri trenta gol in due stagioni…».

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