Il Corriere dello Sport (R. Maida) – La Roma è entrata definitivamente nel futuro dopo il 7-0 all’Empoli, vittoria record eguagliata della sua storia in Serie A con mezza squadra rinnovata. Non bisogna sopravvalutare lo spettacolo di gol andato in scena domenica all’Olimpico, perché l’avversario era così imbambolato da suggerire la sostituzione dell’allenatore. Ma il primo segnale della squadra immaginata da José Mourinho durante l’estate è stato squillante. Per certi versi rivoluzionario. La Roma ave. va già abbandonato il baricentro basso e la palla lunga contro Salernitana e Verona, salvo poi raggomitolarsi contro il Milan.
Stavolta invece la squadra è ripartita con decisione dal progetto immaginato nel corso del ritiro portoghese: costruzione dal basso, verticalità, fraseggio, inserimenti. Il risultato, con interpreti di livello, è stato addirittura esagerato.
Dybala i compagni si erano già felicemente abituati nella stagione conclusa con la delusione di Budapest, quindi la sorpresa per loro è stata relativa. La pressione in compenso sconvolge gli altri: lo sciagurato Walukiewicz, che colpisce la palla di mano dopo 34 secondi di gioco, agisce perché trema sentendo il sospiro di Lukaku che si avvicina; i due centrali dellEmpoli, Ismayli e Luperto, si inchinano a Dybala sul 3-0 come se fossero affetti dalla sindrome di Stendhal, il disturbo che spegne i sensi davanti a un’opera d’arte. I tre gol complessivi sono un indizio incoraggiante di un percorso ben avviato.
Non importa quanto tutto questo durerà: Lukaku, per esempio, è stato pagato due milioni al mese per un prestito non negoziabile. Dybala ha la famosa clausola e un giorno forse deciderà di utilizzarla. Oggi però non è un tema che può turbare il popolo: la Roma chiede solo salute e prosperità per i suoi campioni. Due tipi così non possono mica rimanere a lungo fuori dal salotto elitario della Champions.