Edin, ora non sei più solo

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – E poi arriva il diluvio. Aller­ta arancione, mica per la pioggia che pure c’è stata, ma quelle parole di Edin Dzeko un allarme l’avevano fatto scat­tare. Eccolo, allora, il diluvio che spazza via tutto. I due gol, va bene. Ma c’è un numero che pare la risposta perfetta ai dub­bi che il bosniaco s’era posto: «Non ho toccato tanti palloni, quest’anno sarà più difficile se­gnare come lo scorso», aveva detto Edin dopo l’Atletico Ma­drid. Fermi tutti: 10 tiri in por­ta, come quelli di ieri sera al Ve­rona, Dzeko non li aveva mai messi insieme prima in una partita di Serie A. E 30 conclu­sioni totali in 90’ la Roma non le faceva dal feb­braio 2013. Stra­na la vita, ti met­te davanti nuovi orizzonti dopo appena 4 giorni, 96 ore che sem­brano 96 giorni. «Mica fa male parlare, serve sempre più attenzione — dice stavolta Dzeko —Se sono tornato? No, sem­plicemente perché non ero mi­ca andato via. Sono sempre qui. E resterò a lungo».

CHIARIMENTO – E chi si muove, all’Olimpico prima della parti­ta l’avevano pure premiato, Da­miano Tommasi a consegnargli un riconoscimento per la clas­sifica cannonieri vinta la scorsa annata, 29 gol e 39 stagionali per chi l’avesse dimenticato. «Ma i confronti con la squadra di un anno fa non voglio farli — ancora DzekoGuardiamo avanti, abbiamo fatto una bella gara. Siamo una squadra un po’ nuova, il mister pure, sta migliorando la con­dizione fisica: continuiamo co­sì ». E magari i dubbi svanisco­no via via. Mar­tedì scorso s’era sentito solo, con un Nainggo­lan lontano e un Salah volato in Premier League. S’era risenti­to, Edin. Il «resiliente» Di Fran­cesco due giorni fa l’aveva piz­zicato: «Deve giocare di più per la squadra». «Ma io e lui parlia­mo sempre, c’è un bel rapporto tra di noi», ha precisato Dzeko. Ed Eusebio ha gradito non po­co: «Sono qui per aiutare i gio­catori, non per complicare loro la vita. Per essere grandi biso­gna soffrire insieme, lui l’ha ca­pito. Stasera s’è messo prima a disposizione dei compagni, poi i gol sono venuti dopo».

BATTIBECCHI – Vengono dopo anche grazie a un assist di Flo­renzi e all’amico di Manche­ster, Kolarov . Reti che messe in serie fanno questa rima: 21 nelle ultime 20 presenze in A all’Olimpico, 19 nell’anno sola­re 2017 : nessuno come lui. For­se è per questo che Di France­sco ha potuto esultare: «Dob­biamo creare entusiasmo in­torno alla squadra. Il calcio è fatto anche di sofferenze, quel­lo di Edin martedì era solo uno sfogo. Ha fatto due gol, poteva farne anche di più». E l’abbrac­cio dei compagni dopo il 3­0 vale un post su Instagram del bosniaco: «Noi siamo la fami­glia». E in famiglia ci sono pure le incomprensioni: Gerson e Bruno Peres battibeccano al­l’uscita del campo, colpa di un buffetto scherzoso mal inter­pretato dal centrocampista e di un richiamo poco gradito del difensore ad allenarsi dopo la partita. «Niente di grave», chiosa Di Francesco. Merito del diluvio.

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