Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo e R. Maida) – C’è un assioma che nessuno ha intenzione di discutere a Trigoria: con Dzeko la Roma è più forte. Corollario: senza Dzeko la Roma ha meno possibilità di arrivare all’obiettivo, cioè alla prossima Champions League. La classifica si è complicata dopo la sconfitta con la Juventus ma nulla è compromesso, Fonseca è ancora quarto, i margini per coltivare l’ambizione rimangono ampi. E la mezz’ora che Dzeko ha giocato allo Stadium spiega chiaramente quale sia la principale missione del club e dello staff tecnico: riportare il capitano, ad oggi ex, ad un rendimento tale che possa garantire un plusvalore alla squadra.
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Senza nulla togliere a Mayoral, a 35 anni da compiere tra poco più di un mese Dzeko è ancora di un’altra categoria. Purché si senta adeguatamente motivato e valorizzato e recuperi la sua centralità all’interno dello spogliatoio. Dzeko conta di dare il suo contributo alla squadra, già nelle prossime partite, come ha fatto in questi anni. Negli ultimi giorni con i comportamenti ha dimostrato disponibilità. Anche il saluto caloroso (quasi un abbraccio) con il tecnico a fine partita va visto in questa ottica. Dzeko ha capito di aver sbagliato, vuole cancellare questa brutta storia. E sa che il modo migliore per farlo è sul campo.