Dzeko, serata nera

Corriere dello Sport (R.Maida) – Ha battuto l’influenza che lo aveva retrocesso in panchina. Ha lacerato il Torino in un quarto d’ora travolgente. Corse, contrasti, spizzate, passaggi. Le ha provate tutte per riportare in equilibrio la Roma, con lo spirito di chi vuole cambiare il mondo. Ma alla fine è tornato al centro della sala processi, dove siedono gli imputati principali, come responsabile di una sconfitta. E’ stata una notte assurda per Edin Dzeko, che si è persino impossessato di un rigore che non gli spettava (lo ha lasciato intendere Di Francesco) per cancellare il periodo di magra in zona-gol. Avrebbe fatto meglio, con il senno di poi, a tenersi lontano dal pallone.

STREGATO – Nel duello tra giganti, ha vinto il più alto. Vanja Milinkovic Savic, fratello ventenne del laziale Sergej che gli ha dedicato una storia su Instagram dopo il rigore parato. A proposito: anche Felipe Anderson ha twittato a fine partita: «E vai…». Il Milinkovic del Toro è un portiere che gioca molto sull’istinto, sufficientemente elastico anche se non brilla per la tecnica delle parate. Su quel rigore, gli è bastato appena distendersi sul lato destro, quello più probabile, per respingere il tiro di Dzeko. Che è al terzo errore consecutivo nella specialità, dopo i due contro Udinese e Crotone dello scorso anno. Ma che soprattutto sta vivendo un’idiosincrasia con il gol molto preoccupante per sé e per Di Francesco: nelle prime 11 partite della stagione aveva segnato 10 gol, nelle successive 13 ne ha erogato appena 1 in casa contro la Spal.

AGITAZIONEC’è un problema. Niente di drammatico, a tutti i centravanti succede di vivere periodi poco brillanti e poco redditizi. Però se un attaccante freme a tal punto di “chiedere” a Perotti il permesso di tirare un rigore, significa che lo stato d’animo non è del tutto sereno. L’atteggiamento si può anche leggere nel senso buono, come un’assunzione di responsabilità da leader nel momento del bisogno, ma nell’interesse della squadra la scelta ha avuto effetti poco positivi. Lo stesso Di Francesco ha parlato di episodio «fastidioso per Edin sul piano psicologico», conoscendo il carattere del suo principale terminale offensivo. Che, ahilui, ha fallito anche un’altra occasione, quasi più facile del rigore, saltando indisturbato sul cross di Emerson senza beccare la porta. Sarebbe stato il 2-2, sarebbe cambiato ogni giudizio. Ma stavolta era destino che dovesse vincere l’altro Milinkovic.

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