Dzeko-Belotti rigorosi solo con i gol

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Alla fine la cosa più sorprendente è che Belotti risulta essere più forte di Dzeko sul colpo di testa. Già, conti alla mano è proprio così. O, almeno, è più efficace. Di certo, segna di più con quel fondamentale tecnico (5 gol su 17 per il granata, solo 1 su 18 per il romanista), cosa che francamente nessuno mai avrebbe immaginato, considerando anche la stazza fisica del centravanti bosniaco. Sfumatura di una sfida che stasera infiammerà l’Olimpico (eufemismo, visto che l’affluenza dovrebbe girare intorno ai 30mila spettatori), con l’obiettivo di regalare a Higuain (19 gol in campionato fino ad oggi) qualche pensiero in più per il titolo di capocannoniere. Già, perché poi Dzeko e Belotti (insieme a Mertens e Icardi) sono proprio i principali antagonisti dello juventino per il trono di bomber. Seppur troppo presto per emettere sentenze definitive, magari la sfida di stasera potrà eleggere già un antagonista principale.

SIMILITUDINI… – Il destino del Gallo e del bosniaco, tra l’altro, strada facendo ha trovato anche incroci simili, non fosse altro perché la scorsa stagione era iniziata male per entrambi (con Belotti che nel girone d’andata aveva segnato appena un gol e Ventura che a volte lo spediva in panchina), per poi finire peggio solo per Dzeko. Belotti, infatti, a metà stagione si era già rialzato, facendo intravedere ampiamente le sue doti, Dzeko ci ha messo invece un po’ di più, finendo però col prendersi un camion carico di rivincite proprio in questa stagione qui. Entrambi, però, adesso vanno proprio all’attacco di Higuain. E, paradossalmente, in questo momento stanno anche facendo meglio dell’argentino, che gira ad una media gol di 0,69 a partita (22 reti in 32 gare), contro lo 0,82 di Dzeko (28 centri in 34 partite) e lo 0,79 stagionale di Belotti (19 gol in 24 match). Campionato e coppe comprese.

…E DIFFERENZE – Ma alla fine chi è meglio tra Belotti e Dzeko? Difficile dirlo, anche perché sono centravanti diversi tra loro. Sicuramente più elegante e tecnico il bosniaco, più cattivo e bravo ad attaccare gli spazi il Gallo. Dzeko poi è uno che aiuta di più la squadra, partecipa di più alla manovra, gli piace svariare ed accorciare maggiormente verso il centrocampo, mentre il torinista vive più la porta, sente più il gol, ha maggiore killer instinct. Per dire, Dzeko ti piazza 3,31 spizzate (contro l’1,33 di Belotti e l’1,07 di media del ruolo) e 2,96 sponde a partita (1,81 per il granata, 1,56 la media-ruolo), proprio perché lavora di più per la squadra. Ma anche 6,08 verticalizzazioni, contro le 4,14 di Belotti (e una media di 4,37), il che vuol dire che il suo raggio di azione è più ampio e che spesso e volentieri viene a giocare molto basso, quasi a ridosso dei centrocampisti. In più Dzeko tira molto di più in porta (4,54 volte a partita, contro i 2,64 tiri del Gallo). Ed allora? Non è tutto qui, ovviamente, perché se è vero che Dzeko calcia di più, Belotti ha ovviamente una percentuale realizzativa migliore (31%, contro il 17% del giallorosso). Di fatto, è più preciso, sbaglia di meno, ha più istinto del killer, appunto. E crea anche più occasioni, esattamente 1,86 a partita contro le 0,96 del bosniaco (e una media-ruolo di 0,9). Una gran bella sfida, insomma.

COMPLETEZZA – Ma poi si torna al dato iniziale, a quei 5 gol di testa di Belotti contro l’unico (il temporaneo 2-0 a Napoli) di Dzeko. Ed allora si scopre, leggendo i numeri, anche un’altra cosa, che Belotti è molto più completo di Dzeko, nel senso che distribuisce i suoi 17 gol in modo sostanzialmente uguale (7 di destro, 5 di sinistro e 5 di testa) contro delle frequenze numeriche ben diverse del centravanti giallorosso, che dei 18 gol segnati in campionato ne ha fatti 11 di destro, 6 di sinistro e – appunto – solo uno di testa. Su una cosa, però, sono in perfetta sintonia, i calci di rigore. Quest’anno, infatti, sia Dzeko che Belotti ne hanno calciati tre a testa, realizzandone entrambi appena uno. Chissà, magari è proprio qui che dovranno migliorare per mettere davvero paura a Higuain fino alla fine per lo scettro di capocannoniere della Serie A.

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