Dybala: “L’affetto della gente è stato incredibile dal primo giorno. Ho lavorato tantissimo per esserci”

Paulo Dybala, attaccante della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Torino 1-1. Queste le sue parole:

DYBALA A DAZN

Sull’ovazione dello stadio durante il riscaldamento…

L’affetto della gente è stato incredibile dal primo giorno. Ho lavorato tantissimo per esserci: Mi sarebbe piaciuto esserci prima, ma non è stato possibile. Ho detto al mister che volevo aiutare la squadra.

Come ti senti?

Cerco di essere al massimo, per la squadra e per il Mondiale. Ho cercato di stringere al massimo i tempi e ci sono riuscito.

Sul rigore: chi doveva calciarlo?

Non c’era scritto chi dovesse calciarlo. Ho alzato la testa, Andrea aveva il pallone: c’è stato uno sguardo e gliel’ho lasciato. Ci fidiamo. Andrea ha fatto tanti gol, ha la porta negli occhi. L’errore può capitare a tutti.

Sul caso Karsdorp…

Non l’ho vissuto dal vivo. Ovviamente ho parlato con i compagni: tante cose rimangono nello spogliatoio. Siamo uniti, saremo vicini ad ogni giocatore.

Sul Mondiale…

So che per l’Italia è dura perché non è solo questo Mondiale che non disputerà. So che tra Italia ed Argentina c’è tanto affetto, spero che gli italiani tiferanno per noi.

Quanto sei carico?

Il Mondiale si gioca ogni quattro anni, non c’è bisogno di dirlo.

DYBALA A SKY SPORT

Ti senti un giocatore che cambia le partite?

Cerco di esserlo. Sono entrato con la squadra in vantaggio, a pochi minuti: è normale che l’avversario si chiuda. Noi abbiamo giocato trasportati dall’emozioni, giocando dando qualcosa di più nel finale. Era meglio provare a reagire da prima della mia entrata in campo, ma ci abbiamo provato fino all’ultimo per prendere i tre punti.

I primi 70 minuti?

Dobbiamo avere più energie dal primo minuto. Non possiamo aspettare di subire il gol per svegliarci. Dopo il gol abbiamo iniziato a giocare un po’ di più, prima abbiamo cercato tanto la palla lunga. Loro marcano a uomo, sono fisici e abbiamo sofferto. Dobbiamo avere più personalità a giocare, a chiedere la palla, a non avere paura. Altrimenti è più difficile.

Pensavamo che tirassi tu il rigore, che è successo?

Che lo ha tirato Belotti.

Paura di farti male?

No, sennò non avrei giocato. Sto bene. Avevo parlato con il mister, ho lavorato tanto per esserci. Sul rigore, ho preso una botta, ho sentito un po’ di dolore, ma sto bene. Stiamo tranquilli.

Abraham?

Sappiamo come vivono questi momenti gli attaccanti. Quando non segnano, sono i primi criticati. Poi segnano e zittiscono tutti. Così è successo a Sassuolo. Oggi non avendo segnato, le critiche sono per lui. Dobbiamo essere bravi a difenderlo e a metterlo in condizioni migliori per segnare.

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