Dottor capitano con due lauree

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Un titolo del quale potrà essere orgoglioso. Ieri mattina Francesco Totti ha ricevuto presso il Salone d’Onore del Coni il Diploma Honoris Causa di Master da parte dell’ateneo veneziano Ca’ Foscari. A fare gli onori di casa il presidente del Coni Giovanni Malagò. Presenti, per celebrare il capitano che lascia, anche il direttore generale Mauro Baldissoni e l’amministratore delegato Umberto Gandini. Quando sono partite le immagini delle tappe salienti della sua carriera Totti si è commosso, seduto in prima fila accanto a Malagò. Francesco è apparso meno sorridente del solito, ma ha fatto qualche battuta delle sue dopo aver indossato il tocco come gli altri neolaureati. Gli hanno ricordato che Maradona ha detto che è il miglior giocatore visto nella sua vita. Totti ha risposto così: «Ora posso anche smettere». Per la prima volta esprime questo concetto, molto distante dalle parole del post pubblicato giovedì su Facebook.

DIRETTORE – In realtà Monchi sta lavorando per convincerlo ad accettare il ruolo da direttore tecnico, del quale parlerà con Pallotta tra lunedì e martedì, durante il suo breve soggiorno romano. Ferrero ha provato a fargli cambiare idea e a convincerlo a giocare un altro anno con la maglia blucerchiata, ma non c’è stato nulla da fare: «Non si rottama un patrimonio dell’Unesco, se volesse giocare ancora nella Samp troverebbe una grande accoglienza. Se ci ripensa gli stendiamo il tappeto rosso». Anche Renato Zero ha celebrato Francesco Totti: «Ha sempre preso le sue decisioni nella chiave di rappresentare la romanità, che non è fatta solo da romanisti, ma anche da laziali. Per questo gli giunge il grande abbraccio anche dei tifosi biancocelesti. Uno con i trascorsi di Francesco non ha bisogno di vestire un’altra maglia. Troverei più da Totti continuare a indossare i colori della Roma, magari in un ruolo diverso. Escludo quindi l’ipotesi che possa abbracciare un’altra società», ha detto a Radio Radio.

A PESCA – Giovedì, a cena con i compagni, aveva detto loro: «Mi hanno fatto smettere, vi ringrazio per essermi stati vicino». Ieri, lasciando il Salone d’Onore inseguito dai fotografi, ha risposto a un’altra domanda: «Cosa faccio da lunedì? Vado a pesca. Su questo palco mi sembro un pesce fuor d’acqua, non c’entro niente». Durante la consegna del diploma ha parlato anche dei valori dello sport e della famiglia: «Lo sport ti gratifica, ti aiuta ad andare avanti con la vita. E io fortunatamente ho realizzato il mio sogno sin da bambino, ci sono arrivato piano piano con i miei mezzi, con la determinazione, con fortuna e con la voglia di costruirmi un futuro. E con l’aiuto della mia famiglia, che per un giovane è la cosa più importante. I miei genitori mi hanno insegnato l’educazione e il rispetto, soprattutto nei confronti del prossimo. Ho avuto questa fortuna e ancora oggi mio padre e mia madre mi stanno dietro le spalle quotidianamente. E’ grazie a loro se sono arrivato fino a questo punto». Ieri i tifosi hanno salutato Totti con uno striscione fuori del centro sportivo e uno enorme di tre metri per tre esposto sulle palazzine di nuova costruzione che si trovano sulla via di Trigoria a un chilometro dal football ranch giallorosso. Domani un aeroplano sorvolerà l’Olimpico per salutare il Capitano.

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