Dopo 12 anni nel suo San Siro: l’Inter omaggia il “Re” Mourinho

La Gazzetta dello Sport – Il tifoso interista se lo chiede da quella notte del 22 maggio 2010: come sarà accogliere un giorno l’eroe di ritorno a casa? José Mourinho per mezza Milano avrà sempre le sembianze di un liberatore, di un eroe da poema epico, e stasera dopo quasi 12 tornerà su un cavallo bianco a San Siro. In un San Siro “suo” e, quindi, colorato di nero e d’azzurro: tutto il resto, la semifinale di Coppa Italia in ballo, le polemiche arbitrali che galleggiano in superficie, almeno per un attimo scolorano davanti ai sentimenti. Nella sua seconda vita italiana, è la notte più emozionante.

Mou ha rimesso piede nello stadio milanese già un paio di volte, sulla panchina ospite e sempre contro i rossoneri. Nella prima era appena passato al Real e provocò la Sud milanista agitando le solite tre dita. La seconda volta, invece, risale giusto a un mese fa: andò male, il Diavolo ne fece tre alla sua Roma, ma in compenso prima del match alcuni ultrà nerazzurri lo andarono a trovare in albergo. 

Gli consegnarono una targa ricordo con su scritto: “A mister José Mourinho – La tua carriera lavorativa ti potrà portare ovunque, ma sei e resterai sempre uno di noi”. Stavolta, nella Curva Nord non è prevista una coreografia ad hoc, come quella che lo zoccolo duro del tifo fece il 20 febbraio 2016 quando José si accomodò a San Siro da semplice spettatore per un Inter-Samp.

Allora, all’intervallo, lesse a carattere cubitali “Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo… Per sempre grazie José“, mentre prendevano forma le gigantografie di una Champions, una Coppa Italia e una coppa dello scudetto. Il triplete per intero. La scelta di non ripetere anche stavolta una maxi-celebrazione non toglierà nulla all’accoglienza per Mou, che sarà calorosissima tra applausi e striscioni garantiti.

Del resto, già durante Roma-Inter di dicembre, nel settore ospiti ne era comparso uno: “Eterna gratitudine”. Vista la concentrazione feroce, José sul campo non aveva risposto direttamente, ma aveva poi ringraziato in privato.

Per la precisione sono passati 4293 giorni dall’ultima volta: i neonati nerazzurri di allora hanno aspettato le medie per tornare a vincere. Era il 9 maggio 2010, penultima di campionato contro il Chievo e lo scudetto era ancora appeso nella lotta contro la Roma di Ranieri.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti