La Roma ha presentato ufficialmente una nuova carta, la As Roma Club Away, che permetterà ai tifosi giallorossi di poter seguire la squadra anche in trasferta senza necessariamente possedere la Tessera del Tifoso.
La società si dimostra ancora una volta molto vicina alla tifoseria e, dopo l’introduzione prima del voucher (un carnet di biglietti per seguire le ultime partite casalinghe della Roma) nella passata stagione e poi della Card Home, un vero e proprio abbonamento per vedere tutte le partite dei giallorossi all’Olimpico senza dover sottoscrivere la Tessera del Tifoso, arriva quest’altra novità, destinata a fare giurisprudenza. Immediata la reazione entusiasta del pubblico, che da moltissimo tempo aspettava il via libera per le trasferte dopo quella storica di Verona al Bentegodi del 15 maggio 2010, quella passata alla storia del tifo romanista per gli striscioni “Chi tifa Roma non perde mai” e “To be continued..”; quest’ultimo proprio relativo alla volontà dei tifosi di non voler lasciare sola la squadra, promessa che potrà essere mantenuta dalla partita contro il Torino prevista per il 14 aprile prossimo.
La domanda che si pongono in molti però è la seguente: che differenza c’è tra la tessera e la carta?
La prima e più evidente è che la TdT è stata imposta dallo Stato, che ha di fatto obbligato i tifosi di tutte le squadre italiane a sottoscriverla insieme all’abbonamento allo stadio, mentre la Card Away è facoltativa, chi vuole può acquistarla (al costo di venti euro con validità triennale) e garantisce la possibilità di seguire sempre in trasferta la Roma.
Altra differenza è che nella card romanista non c’è il chip RFID, quello per la identificazione a radio-frequenza, una delle innovazioni maggiormente criticate dalle tifoserie di tutta Italia. Inoltre per acquistare la Card Away non è necessario firmare il codice etico che bisogna assolutamente sposare per sottoscrivere la Tessera del Tifoso.
Una cosa in comune tra le due card però ha fatto insospettire molti sostenitori romanisti: se devo comunque inserire tutti i miei dati e mettere la mia foto e la fotocopia del mio documento, non è come se sottoscrivessi una Tessera del Tifoso bis, solo con un nome più accattivante?
Anche in questo caso la risposta alla domanda è immediata: ogni persona che entra in uno stadio anche semplicemente acquistando un biglietto deve fornire tutti i propri dati alla Questura per questioni di ordine pubblico, quindi sotto questo punto di vista non si può fare nulla, si andrebbe contro la legge. In ogni caso non sarebbe un inserimento nel database della Questura, visto che tutti coloro abbiano assistito ad una partita dalla stagione 2010/2011 sono all’interno del database stesso.
Viste queste differenze, perché l’Osservatorio ha appoggiato immediatamente l’iniziativa romanista? Per due motivi fondamentali: il primo è questa carta non va contro i dettami dell’articolo 9 su cui si basa la TdT e perché da tempo anche lo stesso Osservatorio chiede alle società di calcio una carta che possa sostituire quella attualmente in circolo.
Come al solito la Roma ha fatto il primo passo, ora si aspetta che tutti i club di serie A la seguano. D’altronde lo scopo della nuova dirigenza è quello di riportare i tifosi giallorossi allo stadio, anche quello degli avversari.
Lorenzo Pompili