Pazienza e fiducia. Il ritornello di Thomas DiBenedetto non cambia di una virgola. Il giorno dopo il pareggio con il Siena, per il presidente in pectore, ĆØ decisamente più piacevole: lāambasciatore giapponese lo ha ricevuto nella sua incantevole residenza a Porta Latina, insieme ai Giovanissimi della Roma che nel pomeriggio hanno giocato (e pareggiato 1-1) a Trigoria con i pari etĆ di Sendai, una delle cittĆ più colpite dal terribile terremoto di marzo. Il calcio dāinizio della partita lāha dato Luis Enrique, un tecnico che gli americani si tengono stretto. Ā«Ho piena fiducia – ribadisce DiBenedetto – nellāallenatore, nei dirigenti e nella squadra. Tutti stanno facendo un lavoro incredibile e penso che i risultati arriveranno prestoĀ».
Mr. Tom prende spunto dalla forza dei ragazzi giapponesi e chiede Ā«pazienzaĀ» ai tifosi. Ā«Capisco il loro dispiacere ma stiamo lavorando molto duramente per trovare il giusto mix tra giocatori: ne abbiamo presi 14 nuovi (lapsus: sono 11, ndr). Il nostro nuovo stile di gioco ĆØ affascinante: quando arriveranno anche i gol, tutti potranno riconoscerloĀ». Alla serata ha partecipato anche Joe Tacopina, lāavvocato americano prossimo a entrare nel cda. Ā«Era nel mio destino – dice ridendo – giovedƬ allo stadio ho sofferto molto: gli ultimi cinque minuti sono stati orribili. Era la mia prima allāOlimpico? No, cāero giĆ stato su invito di Rosella SensiĀ». Proprio lei che decise di non vendere la Roma a Soros nel 2008: in quel caso Tacopina poteva aspirare al ruolo di presidente, ora dovrĆ accontentarsi di diventare il vice. Ā«La squadra mi piace – aggiunge – considero Sabatini un genio e presto arriveranno i risultatiĀ».
Il Tempo – Alessandro Austini