Diawara, quell’ex “scarto” che fa felice Fonseca

Tredici partite di campionato con la maglia del Napoli, delle quali solo 8 da titolare; zero in Champions League, poi quattro in Europa League, di cui appena una nell’undici titolare; in Coppa Italia, due ed entrambe, queste sì, da titolare. Questo, l’Amadou Diawara napoletano, sotto la guida di Carlo Ancelotti. Un giocatore che, anche davanti alla partenza di Hamsik, ha stentato a trovare posto. Uno si chiedeva: ma la Roma ha fatto bene a prenderlo e affidargli la regia della squadra? Difficile dare una risposta, se ci provi rischi anche di sbagliarla. Se non lo fa giocare uno come Ancelotti, specie in quelle condizioni un motivo ci sarà. Il dubbio era legittimo, l’arrivo di questo ragazzo aveva il sapore dello “scarto”. Poi, lui, Amadou, in questo percorso romano, è stato bravo a fugare ogni dubbio, a suon di prestazioni all’altezza. Complice anche l’infortunio di Cristante, pian piano si è preso la Roma e non la molla. Scarto e pure mezzo rotto, si diceva. La Roma lo ha preso nell’operazione Manolas e sembrava tanto un rimbalzo di mercato, come se ne vedono tanti. Amadou ha visto poco il campo in avvio, il derby e qualche spicciolo di presenza, una partita da titolare a Lecce e 30 minuti contro il Cagliari, prima dell’infortunio al menisco. Una volta tornato, non è più uscito: è un punto fermo, oggi. Un investimento serio, tutto cambia nel pallone. Sempre in campo, nell’undici, alla guida della Roma. Lui che sembra un veterano, ma ha solo 22 anni. Con Veretout forma una coppia ben assortita, il francese più fisico e dinamico, lui più tecnico e palleggiatore. Ama la verticalizzazione, anche se per adesso ne sbaglia ancora qualcuna di troppo. Lo riporta Il Messaggero. 

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