Il tecnico del Frosinone Eusebio Di Francesco, è stato intervistato da TMW Radio. Tra gli argomenti affrontati dall’ex allenatore giallorosso, oltre al sorprendente avvio di stagione della squadra ciociara, c’è stato anche il cammino in Champions League che portò la Roma a raggiungere la semifinale contro il Liverpool. Queste le sue parole:

L’avvio di stagione del Frosinone?
“Siamo molto contenti di quest’avvio di stagione. Nella mia squadra vedo il coraggio, il coraggio di giocarsela a testa alta contro chiunque nonostante il gap con qualche avversario. Questo Frosinone ha tutte le caratteristiche giuste per crescere, direi che si avvicina al mio Sassuolo come concetto e contesto. Ora serve migliorare anche a livello di infrastrutture, ne ho già parlato col presidente che ha grandissima voglia di fare bene e col quale si è creato un bel rapporto”.

Facciamo un salto indietro: a posteriori come giudica il periodo difficile che ha vissuto dopo la Roma?
“Le prime responsabilità vanno a me stesso, non voglio trovare alibi. Magari non sono stato messo nelle condizioni giuste per lavorare, magari ho fatto delle scelte un po’ frettolose. Noi però indietro non possiamo tornare e io in questo tempo ho cercato di rubare qualcosa a tutti per farne tesoro”.

Ci spiega meglio la sua idea di calcio?
“Io vorrei sempre stare nella metà campo di avversaria ed essere aggressivo per 90 minuti, ma so che è impossibile farlo per due tempi. Devi saperti difendere anche basso, alto, medio. Io alleno tantissimo queste situazioni di gioco con la mia squadra. Credo che sia fondamentale valutare sempre la miglior strategia difensiva. Per le mie idee di calcio Guardiola è il numero uno, un maestro. Come allenatore italiano oggi dico invece Roberto De Zerbi. Senza dimenticare Zeman, un maestro etico e professionale che mi ha insegnato tantissime cose”.

Qual è la big che l’ha colpita di più fra quelle affrontate finora in campionato?
“La Fiorentina è la squadra che nel primo tempo ci ha messo più in difficoltà in assoluto fra quelle che abbiamo affrontato, anche se poi abbiamo fatto un ottimo secondo tempo e l’abbiamo ripresa. Mister Italiano si avvicina alle idee di calcio di cui parlavamo prima. E poi lavora da tre anni con questa squadra, avendo quindi sviluppato una conoscenza reciproca ben affinata. I suoi giocatori si muovono in maniera eccellente, la Fiorentina mi ha davvero impressionato positiva”.

Altra domanda sul suo passato: che ricordo ha dell’impresa in Champions con la Roma?
“È stato bellissimo il percorso in Champions con la Roma. L’unico rimpianto è, che se ci fosse stato il VAR nella gara contro il Liverpool, magari il finale sarebbe stato diverso. Sono state emozioni uniche, me ne sono accorto solo dopo e non durante. Un percorso così lo apprezzi di più adesso, non so se mi abbia fatto bene o male. A quella Roma comunque darei un 8,5 in pagella: oltre alla Champions, arrivammo terzi in campionato”.