Corriere della Sera (R. Frignani) – Un lancio preciso, da una ventina di metri, forse anche meno, una parabola che dalla tribuna Tevere si è conclusa sul collo del centrocampista della Roma Edoardo Bove. La Digos romana sta ricostruendo la traiettoria seguita dalla bottiglia di birra in plastica dura che mercoledì sera ha centrato il giocatore romanista appena sostituito da José Mourinho. Il giovane si è accasciato sul prato per qualche istante, ma per un caso davvero fortunato non ha riportato ferite gravi, visto che il contenitore, di quelli venduti nello stadio non solo nei chioschi interni ma anche dai “bibitari”, che dovrebbero riversare il prodotto in un bicchiere di plastica che spesso esauriscono, era peraltro mezzo pieno.

Chi indaga sta visionando i filmati delle telecamere interne all’Olimpico, puntate sulla Tevere e controllate dalla sala Gos (Gruppo operativo sicurezza) della polizia. Altre immagini potrebbero essere ricavate dai servizi tv e dai video pubblicati sui social. Accertamenti che costeranno al responsabile del lancio della bottiglia, seduto in un settore riservato alla tifoseria biancoceleste, almeno un daspo di cinque anni. Nelle prossime ore la Questura della Capitale, sulla base delle informative della Digos e degli investigatori del commissariato Prati, potrebbe emettere una serie di denunce e di daspo nei confronti dei responsabili dei lanci di petardi proprio sulla base dei filmati acquisiti dalla polizia. Ma altri accertamenti riguardano ora le misure di sicurezza all’Olimpico, il funzionamento dei filtraggi prima e dopo i tornelli per capire come siano potuti entrare così tanti razzi e ordigni rudimentali.