De Rossi: “Derby? Se giochiamo così non so se vinciamo. La Juventus è la più forte ma spesso ha rischiato. Contratto? Non ne stiamo parlando, non è un assillo, l’importante è la classifica il resto è marginale” – VIDEO

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Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Pescara 3-2. Queste le sue parole:

DE ROSSI IN ZONA MISTA

Sofferenza finale…
Sembrava risolta nel primo tempo e anche sul 3-1. L’abbiamo rimessa in gioco ma in Serie A è così, partite semplici non ce ne sono. bisogna essere contenti di averla vinta, sono tre punti importanti. Visti i risultati di oggi contava tantissimo e mantenere il passo degli altri e prendere qualche punto alla Juve. Ci sono da fare dei miglioramenti, loro hanno pareggiato col Napoli, con l’Inter, è una squadra pericolosa.

400 presenze…
Fa sempre piacere raggiungere questi step. Quando fai così tante partite con la stessa maglia poi te ne dimentichi e la cosa più importante è quella che ho sempre detto, mettere qualcosa in bacheca e tornare a vincere qualche trofeo. Siamo ancora in corsa e questo è un anno buono a prescindere dalla prestazioni. La squadra è buona, oggi c’era qualche infortunato e non è facile giocare le partite che sembrano vinte in partenza. La squadra ha avuto delle difficoltà ma anche dimostrato di vincere le partite sporche.

Come hai visto Gerson?
Buona partita, nel primo tempo l’abbiamo messa al sicuro anche se non lo era. L’ho visto bene, lo stiamo vedendo molto meglio rispetto all’anno scorso. Adesso sta bene, alla pari con noi e sono contento che abbia giocato. Sono sicuro che si ritaglierà dello spazio in questa squadra. Non ci dimentichiamo che è un ’97 e non è facile giocare a questi livelli a 19.

Derby? Un messaggio?
No che messaggio, a 20 mandavo i messaggi (ride, ndr). Grande rispetto di una squadra forte. L’anno scorso eravamo consapevoli di essere nettamente più forti quest’anno loro sono forti, compatti, sono squadra. Sarà una partita bella, importante per il discorso cittadino ma con la storia delle curva sta perdendo questo aspetto ma lo sta guadagnando sotto l’aspetto della classifica perché le due squadre stanno facendo bene. Tutte e due allo stesso livello.

La Juventus è più vulnerabile?
Non lo so. A volte sembra vulnerabile ma in tante partite l’ha fatto ma poi ha portato a casa i tre punti tranne oggi. Parliamo di una squadra che era imbattibile, i nostri ruolini di marcia sembravano molto miseri perché loro le hanno vinte quasi tutte. E’ una squadra che dà la sensazione di non essere forte come il primo anno di Conte o come l’anno che fecero 100 punti, sembravano imbattibili. I numeri parlano chiaro, a volte sembra meno forte ma è prima a 4 punti dalle seconde. E’ sempre fortissima e speriamo che non ricominci a mettere la maschera degli invincibili e speriamo mantenga un ritmo umano per questo campionato.

DE ROSSI A MEDIASET

Sono tre punti importantissimi, quando le partite iniziano e sembrano così facili, invece nascondono insieme. Il Pescara ha pochi punti ma ha sempre giocato meglio, siamo stati bravi, abbiamo vinto una partita sporca. La Juventus è giustamente la più forte, ma spesso ha rischiato. Come avevamo iniziato, sembrava un match senza storia ma se non li ammazzi subito, possono essere pericolosi.

Derby?
Se giochiamo così è come dice Dzeko, non so se vinceremo. La Lazio è più forte del Pescara, non sarà facile.  Per tanti anni siamo stati etichettati come una delle squadre più belle d’Europa, ma molto spesso abbiamo giocato così, con le ripartenze. Noi siamo impostati diversamente, gli interpreti di allora erano diversi, c’erano Taddei e Mancini, qui ne abbiamo altri forti che hanno meno qualità difensiva forse. Dirò una banalità, ma il miglior modo di difendere è tener palla e oggi non lo abbiamo fatto, abbiamo buttato spesso la palla e loro ritornavano, se tu tieni palla non puoi prendere gol, mi sembra lo disse Liedholm. La classifica è cortissima, è ridiventata umana per il primo posto. Non ero d’accordo con le parole di Radja di una settimana fa, diciamo che il problema è che la Juventus non perde mai, devono tenere un ritmo più umano.

Dzeko?
Dzeko è un bravissimo ragazzo, la fiducia l’ha presa segnando ma lo abbiamo sempre stimato, ora è capocannoniere e ha fiducia. Giochiamo più per lui, ha fatto tanti gol e non diciamo niente, è un ruolino impressionante.

Lazio?
La Lazio ha giocatori forti che venivano sottovalutati, ma li ho sempre considerati pericolosi, hanno trovato la quadratura e domenica sarà un derby importante per la classifica.

Contratto?
Non ne stiamo parlando perché non è un assillo, io penso alla classifica, è molto più bella rispetto a ieri e quello è importante, il resto è marginale.

DE ROSSI A SKY

In un minuto è possibile raccogliere 15 anni di emozioni?
“Questo è solo un numero, quando la massa delle partite è così grande non conta più. Sarebbe importante metterci qualche altro trofeo, visto che siamo un po’ a stomaco vuoto. Poi certo mi fa piacere”.

Questa Roma qua che soffre così tanto può vincere qualche trofeo?
“Non lo so. La squadra del primo tempo di Bergamo può vincere qualcosa. Oggi siamo stati un po’ balbettanti per certi aspetti, ma abbiamo portato a casa i tre punti. La Juventus è maestra a vincere queste partite, cerchiamo di vedere il lato positivo. Abbiamo vinto una partita contro una squadra che ha pareggiato con Napoli e Inter. E’ inferiore a noi ma dobbiamo essere comunque contenti sia della vittoria che della classifica che è diventata più accettabile”.

Dove sta questo problema di mentalità?
“In passato ho pensato anch’io che potesse essere un problema ambientale, della città. Ma poi crescendo lascia il tempo che trova. perché che cos’è l’ambiente? La mentalità e la qualità la fanno l’allenatore, i giocatori e la dirigenza. Vincono squadre con società peggiori delle nostre, con ambienti anche più difficili. Questa cosa non ci fa tanto bene. Le partite nel calcio si perdono. Dopo Bergamo si va avanti. Anche la Juventus oggi ha perso contro il Genoa. l’atteggiamento è qualcosa che portiamo noi. Poi la qualità della squadra e dei giocatori è un altro discorso. La mentalità della Roma non può essere come quella della Juventus ma si può superare quel gap”.

Lo stadio vuoto vi da fastidio?
“Ne abbiamo parlato prima della partita con il Plzen in Europa League con quelli che stavamo in panchina con me. Quando ero piccolo io anche nei primi turni della Coppa Uefa c’erano sempre 40-50 mila persona. Questo si è perso. Un pochino il fatto che non si vince da tanto tempo può aver stancato qualcuno. Anche noi ci siamo imborghesiti un po’. In casa però le abbiamo vinte tutte, ed è particolare. Se giochi meglio vinci anche senza il pubblico. Sicuramente c’è meno gioia a giocare. Questo era il fiore all’occhiello del calcio italiano. Mi dispiace finire la carriere con uno stadio così”.

La Roma poteva comprare qualcuno che sa vincere?
“Non voglio entrare nel merito di chi compriamo o no, perché non è il mio campo. La Juventus ha la rosa più forte di tutti, ma forse è un piccolo aspetto. Perché la Roma ha giocatori importanti. La società la sta facendo e ora dobbiamo raccogliere questi semi”.

Derby?
“A 33 anni ora è più soft, ma è una partita importante. Ora lo stadio ai derby è un altra cosa, non è più il derby. La Lazio ha un alto valore e questo aumenta le difficoltà”.

DE ROSSI A ROMA TV

Traguardo importante quello delle 400 presenze…
Piccolo step, ma fa sempre piacere quando ci sono questi momenti. Lavoriamo sempre e solo per alzare qualche trofeo e queste sono cose di passaggio, quante sono le partite cambia poco.

Serviva vincere per riaccorciare ma con sofferenza…
Si anche per come era iniziata, sembrava potessimo gestirla diversamente. Non è stato così ma torniamo anche a pensare quando si diceva che la Roma non era capace di vincere soffrendo, cerchiamo di trovare il lato positivo, abbiamo vinto in maniera sporca anche se abbiamo avuto le nostra occasioni sopratutto nel primo tempo.

Come lavorate in settimana a questi problemi della squadra?
Penso sia un po’ di bagaglio di esperienza che ognuno di noi deve avere, anche nel leggere le partite. La squadra è forte quando va avanti e quando si fa spesso si rischia di perdere la palla. Per questo in certi momenti sarebbe meglio tenerla e addormentare la partita. Col Porto all’andata ci fu un grande divario fino all’espulsione e non riuscivamo mai a gestirlo prendendo contropiedi incredibili. Esperienza, ci stiamo lavorando ma sta a noi in campo leggere le situazioni. Tenendo la palla come diceva Liedholm rischi di meno.

Ci avviamo verso un mese decisivo…
Sicuramente importante perché ci sono scontri diretti ma decisivo no perché ci sono tante partite. In due gare cambia tutto rapidamente, decisivo no ma sicuramente importante anche mentalmente. Campionato equilibrato per il secondo-terzo posto. La Juve ha sempre 4 punti che sembrano niente ma sono un’infinità perché con 4 punti in più si vince. Dovremmo essere bravi a recuperarli, il nostro pensiero va a loro perché cercando di recuperare quelli davanti staccheremo quelli che ci stanno dietro. Campionato equilibrato, stare a 4 punti è meglio di stare a 7, se sarà così sarà un’altalena.

Domenica il derby…
A differenza degli ultimi tempi è di alta classifica e questo aggiunge gusto. Ce n’era bisogno, allo stadio purtroppo non è più il derby di una volta e quel qualcosa in più lo darà la classifica.

DE ROSSI A RAI SPORT

Cosa non ha funzionato dietro?
Abbiamo concesso, ma abbiamo anche avuto molte occasioni all’inizio in cui potevamo dilagare. E’ quello che avevamo chiesto a questa squadra: vincere le gare un po’ sporche, quelle che vince spesso la Juve, oggi ci siamo riusciti.

Il derby?
Chi è di Roma non può non sentirlo, ma non ho più l’ansia che avevo nei 20 anni, un pochino mi bloccava ma è acqua passata.

Il calendario delle prossima 3 partite?
Non si deciderà il campionato perché manca tanto, ma non dobbiamo perdere terreno da quelle davanti. Se le vincessimo tutte sarebbe un segnale importantissimo a tutti.

La crescita di Dzeko?
Abbiamo creato un’ottima amalgama, il gruppo è molto migliorato rispetto a qualche tempo fa. Cerchiamo di dare una mano a tanti giocatori. Uno come Dzeko però non si aiuta con le pacche sulle spalle, ma con i gol.

Cosa si sono detti Dzeko e Perotti dopo il secondo gol?
Non so cosa si siano detti sinceramente, ero in panchina. Si scherza, sarà uscita fuori una battuta…

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