De Rossi: “Spalletti ha dimostrato di essere il tassello per mantenere la Roma a certi livelli. Contratto? Non è un assillo” – VIDEO

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Fiorentina 4-0. Queste le sue parole:

DE ROSSI IN ZONA MISTA

Spalletti ha detto che De Rossi va rinnovato…
Fa piacere questo discorso, l’ho già affrontato. E’ una cosa che si vedrà quando sarò chiamato, non ho problemi a parlarne. Vedremo quella che sarà la mia testa, quella della Roma. A 33 anni la vivi diversamente, senza assilli, senza patemi, quello che sarà sarà, io sono contento della mia carriera anche se scarsa di trionfi e trofei. Sono tranquillo, la cosa che mi preme è il Crotone, il Villarreal e fare un’annata come stiamo facendo.

Appello per il nuovo stadio…
Ne parliamo da anni, sarebbe bello giocare in uno stadio del genere, guardando le immagini sembra stupendo e la tifoseria della Roma ci metterebbe un secondo a riempirlo ogni domenica. Da quello che sento sarebbe anche una fonte di guadagno importantissima per la società, ulteriore salto di qualità per questa squadra. Noi speriamo che la Roma diventi una potenza europea del calcio. Lo stadio potrebbe essere il tassello che manca o una spinta decisiva.

Questa Roma deve temere il Napoli?
Credo che siano squadre che si equivalgono, sono forti con allenatore fortissimi. Per una gran parte del campionato hanno offerto il miglior calcio d’Italia con la Fiorentina, conta fare punti e quello che sarà domani. Sono squadre che sono 2-3 che stanno a questi livelli. Conta mantenersi.

La Sud potrebbe rientrare…
E’ la cosa che mi preme di più, finché abbiamo questo stadio lo dobbiamo riempire e per farlo abbiamo bisogno di loro. C’era bisogno di buon senso e lo stanno adottando, sono contento. Questo lasso di tempo è una cosa assurda, è successa solo a Roma, meglio tardi che mai e sono contento che sembra che si siano ricreduti. Spero che da Roma-Torino le barriere siano rimosse.

Quanto è importante la firma di Spalletti?
E’ importante perché è un allenatore forte. Non è l’unico forte al mondo ma è uno che conosce la piazza e rimpiazzarlo è difficile. Lo dimostrano i punti che ha fatto in un anno e mezzo e quelli che ha fatto prima. Sono il suo biglietto da visita e penso che parlino chiaro.

DE ROSSI A MEDIASET

Come avete detto voi, era una partita difficile e abbiamo meritato il risultato sebbene non renda la vera differenza tra le due squadra, abbiamo interpretato bene il match e fatto tutto per battere la Fiorentina. La Juventus le vince quasi tutte e già stare dietro loro è un passo avanti, facciamo punti che in altri campionati potrebbero bastare, a gennaio abbiamo perso entrambe una partita ed è difficilissimo stargli dietro, la loro è una squadra di extraterrestri, hanno qualcosa in più, forse potrebbero perdere punti con la Champions.

Futuro?
Preferisco concentrarmi sul presente, voglio concentrarmi su questa realtà, adesso è importante il Crotone, voglio essere in buone condizioni fisiche. Quando arrivi a 33-34 anni, con pochi trofei ma con una carriera appagante, non è un assillo poi prima o poi mi chiameranno e parleremo, non ci penso in maniera ossessiva.

Spalletti?
Ne parlavo con un compagno oggi, ha dimostrato di essere il tassello per mantenere la Roma a certi livelli e per sua fortuna ha trovato anche grandi professionisti, è un qualcosa in più che le altre non hanno. A me piace anche Sarri, se hai questi allenatori non devi lasciarteli scappare, è la pietra dalla quale la Roma deve ripartire.

Il problema nel riscaldamento?
Adesso sento un po’ di dolore ma sto bene, io dico che bisogna trattare meglio il prato dell’Olimpico che non è bello, bisogna trattarlo bene perché poi ne può risentire lo spettacolo.

Fazio?
Mi ha sorpreso, lo conoscevo di nome, ha vinto Coppe Uefa a destra e sinistra ma non pensavo fosse così forte, nemmeno le più rosee aspettative. Non lo nomino perché lo ha già detto più volte il mister, devo citare anche Emerson, stanno facendo paura entrambi per come giocano, mi sarei giocato casa che sarebbe esploso.

DE ROSSI A SKY

Dall’infortunio nel riscaldamento poi è nata una grande serata…
Sì non pensavo che si fosse visto questo infortunio. Diciamo che queste sono cose che succedono se il campo non è proprio perfetto. Sono fortunato che mi sia capitato alla caviglia sinistra perché la destra è un po’ più ballerina come diciamo noi a Roma. E probabilmente mi avrebbe lasciato lì per terra, invece la sinistra l’abbiamo rimessa a posto. Ho preso un antidolorifico, sono cose che capitano.

Avete unito questa prepotenza fisica a tanta qualità…
Questa è una squadra che ha queste prerogative: una squadra tecnica ma anche molto atletica e fisica, che ha tanti giocatori che amano l’uno contro uno e lo provano anche contro giocatori forti come quelli della Fiorentina. Abbiamo preparato benissimo la partita, li siamo andati a prendere e secondo me la preparazione è stata simile a quella di Italia-Spagna con Conte. Mi ha ricordato un po’ quella partita perché non gli abbiamo aspettati ma gli siamo andati a prendere. E si è rivelata la scelta giusta.

Che cosa significa per un giocatore poter contare su uno stadio di proprietà?
Sicuramente è molto bello vedendo l’immagini al computer. Giocare in questi stadi è sempre bello e ai sorteggi spero sempre di trovare una squadra con cui non ho mai giocato per potere andare nel loro stadio e vederlo. Quello della Roma sembra veramente stupendo, poi è nostro. Speriamo che si possa fare. E credo dietro al lato romantico ci siano anche discorsi economici da fare, alla società porterebbe grandi introiti e sicuramente ci farebbero fare un salto di qualità.

La Roma oggi è stata una squadra coraggiosa nell’attaccare alto?
Questo fatto è partito dall’allenatore, che ha avuto questa intuizione. Poi la struttura fisica della squadra ci ha aiutato. Tanti giocatori stando uno contro uno contro magari Babacar tendono a scappare e non affrontarlo, di solito i difensori lo fanno. Ma oggi i nostri difensori sono stati strepitosi. Poi a livello di caratteristiche fisiche e tecniche questa è una squadra che deve sfruttare quello che è il contrasto e la spallata e metterla anche un po’ sul fisico. A differenza di altri anni abbiamo anche questa qualità di corporatura e di stazza, non siamo secondi a nessuno.

All’Olimpico vincete sempre, i vostri cali possono essere solo mentali?
Non lo so, perché questa è una squadra che si sa atteggiare bene anche con quelle squadre che partono sconfitte contro di noi. Abbiamo sempre l’atteggiamento giusto. Poi contro Pescara e Cesena, che sono inferiori a noi e stanno facendo fatica, sono due squadre che sanno giocare. Il Cesena mi ha stupito e il Pescara meriterebbe molti punti in più di quelli che ha. Oddo è un ottimo allenatore e nonostante abbia perso molte partite hanno sempre messo in difficoltà l’avversario. Tante volte il valore della quadra non conta perché sanno colpirti a differenza di altre che si mettono dietro e ti aspettano.

Cose in comune tra Spalletti e Conte?
Sono i più forti allenatori che ci sono in Italia insieme a Sarri ed Allegri. Sono quelli che stanno sulla cresta dell’onda ormai da tanti anni. Hanno lo stesso approccio alle partite, molto simile. Abbiamo visto Conte come esulta, e Spalletti fa la stessa cosa a bordocampo, è sempre presente. Entrambi si fanno sentire nelle azioni. Sono ossessionati dalla vittoria e poi sta a noi renderli vincenti. Conte ha sempre trovato gruppi vincenti alla Juve, al Chelsea e in Nazionale. Spero che anche Spalletti possa trionfare con noi quest’anno perché se lo merita per i punti che sta facendo e per i numeri che parlano chiaro.

Rinnovo?
Non lo so.

DE ROSSI A ROMA TV

Roma meravigliosa…
Oggi siamo stati forti, concentrati fino all’ultimo e anche belli. Essere belli conta fino a un certo punto, non abbiamo perso la nostra caratteristica del 2017 a parte Genova, cioè brillantezza, forza fisica, contrasti.

Uno scivolone come Genoa può capitare…
Si come è capitato anche alla Juve. Abbiamo questi maledetti 4-7 punti che ci dividono da loro e che cercheremo di recuperare come abbiamo fatto stasera e come stiamo facendo già da un po’ di tempo.

La differenza con la Juve è nell’andamento esterno?
Li abbiamo persi quando ancora eravamo all’inizio e non eravamo ancora questa squadra qui. Tipo Cagliari, era una settimana particolare dopo il Porto, Empoli abbiamo trovato il portiere che para le mosche. Lo scontro diretto è stato equilibrato, deciso da una prodezza di un campione. Possiamo solo provare a fare dei punti più di loro per provare a giocarcela in casa alla terzultima. Dobbiamo ragionare così e cercare di essere positivi, tutto si può fare.

Roma diversa rispetto l’inizio di stagione e dell’anno scorso…
Forse rispetto l’anno scorso c’è un po’ di qualità in meno dato che abbiamo perso giocatori come Pjanic e Keita, la palla la gestivano come nessuno ma abbiamo acquisito muscoli e centimetri, in serie A serve anche quello. Siamo altrettanto competitivi con caratteristiche diverse ma non inferiori. Neanche superiori, nel girone di ritorno scorso ci siamo divertiti.

Cosa serve per riproporre gare come questa?
Credo che oggi sia stato particolarmente bello per alcune trame che abbiamo trovato. Quando si trova una squadra come la Fiorentina ci può stare che concedano qualcosa, e credo anche che aver sbloccato la partita ci abbia aiutato. Poi c’è da metterci attenzione, concentrazione e sforzo fisico, noi le abbiamo proposte spesso queste prestazioni e oggi abbiamo visto una cosa belle oltre che utile. Se vogliamo andare avanti anche in Europa dobbiamo continuare e non è impossibile riproporre queste partite.

Questa è una delle tue stagioni migliori?
Mi capita di guardare Roma Tv quando proponete le partite amarcord e vedo diversi anni, ne vedo diversi in cui stavo bene fisicamente, poi ho avuto un calo quando la squadra è calata e ho anche sofferto di diversi infortuni che mi hanno fatto dubitare sul fatto di tornare a livelli alti. Però si lavora, tante volte un infortunio tira l’altro, non è sfortuna ma scompensi nel corpo. Una volta uscito da questo tunnel stava a me ritrovare la condizione fisica e sopratutto alla squadra sostenermi, non sono Messi che scarto tutti. Bisogna avere una squadra alle spalle e sicuramente le stagioni dei singoli sembrano più belle.

Grande la tua forza caratteriale…
Se c’è una cosa che mi avrebbe disturbato sarebbe stato smettere senza essere tornato ai livelli a cui ho giocato in carriera. Ora ci sto riuscendo, il discorso singolare viene in secondo piano. Nel mio piccolo ero contento anche quando giocavo poco e la Roma vinceva. Chiunque vuole essere protagonista ma il bene primario è sempre la nostra Roma.

Oggi coro per te a fine partita…
I tifosi ti ringraziano per aver giocato bene, il loro affetto non mi è mai mancato. Aspetto che torni quella fetta che a noi manca tanto, vedo che si sta smuovendo qualcosa e ne siamo contenti.

DE ROSSI ALLA RAI

Una Roma di guerrieri…
Quest’anno abbiamo grande forza fisica oltre alla tecnica che ci ha sempre contraddistinti negli anni.

Rimpianto per Genova?
Anche per Torino con la Juve e gli altri punti che abbiamo perso, poche gare perse abbiamo giocato male. Anche a Firenze meritavamo secondo me di vincere. C’è da fare tanti punti e provare ad insidiare la Juventus.

Il suo rinnovo?
Vorrei vincere, ci provo da 15 anni. Ho vinto poco, quasi nulla. Vorrei vincere con questa squadra.

Infortunio prima della gara?
Ho avuto paura, ho pensato subito al peggio. Sono stato anche fortunato ad avere la distorsione alla caviglia più ‘forte’.

Oggi De Rossi rifinitore…
Sono contento della prestazione della squadra. Non noto le mie statistiche ma forse dovrei. Quando sono preciso nei passaggi mi fa piacere, anche perché non li faccio a due metri…

Il terzo gol?
Una serie di tocchi perfetti, bravi tutti. Non era facile nemmeno per Nainggolan segnare. Eravamo tutti felicissimi nell’esultare.

#Famolostadio…
Roba da social network, io non ci sono abituato (ride, ndr).

Che cosa è cambiato dentro di voi?
Due fattori fondamentali: giocatori mentalmente forti a reagire alle sconfitte, e l’allenatore che deve tenerti sempre concentrato con la corda tirata, ossessionato dall’idea di vincere. Questo ci ha portato a fare tanti punti in questi anni.

Sentite di avere qualcosa di più quest’anno?
Vorrei dirti di sì, ma non del tutto. Questa è una squadra diversa. Abbiamo sempre avuto grande palleggio, potevamo battere la prima in classifica e perdere con l’ultima. Quest’anno abbiamo messo muscoli, tackle. Dal punto di vista fico siamo cambiati, speriamo di ricordare questa squadra per aver alzato qualche trofeo a fine anno.

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