Baldini: “De Rossi? Non potremo accontentare tutti”

Presso la Sala del Carroccio in Campidoglio è in corso la presentazione del progetto Scrivo Sportivo. Presenti l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani Gianluigi De Palo, il delegato allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Cochi, e Alvise Zanardi, Direttore Generale del Messaggero.

Partecipa all’evento anche Franco Baldini, direttore generale della As Roma. Ecco le sue dichiarazioni.
Le piace la comunicazione sportiva in Italia?
“No, è proprio per questo che sono qui oggi, qui si promuove la comiunicazione per i nuovi aspiranti giornalisti e spero siano meglio di quelli che ci sono ora. A parte gli scherzi spero si abbia un dialogo tra le parti”.
Sorprese per il mercato della Roma?
“Visto che sono qua, direi di no. Qualcosa c’è ancora che stiamo trattando. C’è una possibilità per il prestito di Pizarro al Manchester City e vediamo se si concretizzerà entro stasera”.
“Libera interpretazione” sul rinnovo di De Rossi. La possiamo approfondire?
“No non c’è niente da approfondire. Era in risposta all’assemblea dei soci più che a voi. Tutte le opinioni sono rispettabili e quello che verrà deciso non poteva accontentare tutti visto che le opinioni erano diverse”.
Un’intepretazione può essere quella della causa rescissoria.
“Non ho detto niente che andasse interpretato. Se avessi voluto dire qualcosa che andava interpretato, avrei fornito anche l’interpretazione”.
Marquinho: è un giocatore in più per Luis Enrique?
“Non è un giocatore in più. E’ un’alternativa in più, in fatto di opzioni e le sue caratteristiche saranno a disposizione dell’allenatore, anche se sappiamo che ci vorrà tempo per farlo arrivare all’altezza deigli altri titolari.
Si può sognare un top player?
“Dipenderà dai giocatori che saremo in grado di avere a disposizione. E’ sempre stato detto che l’importante non sarà solo portare la gentre allo stadio ma commercializzare il marchio in maniera migliore e avere più risorse in generale. Tutto questo può mettere in moto quel circolo grazie al quale possono prendere i giocatori grazie ai quali si possono ottenere risultati e conseguentemente può essere commercializzato meglio il marchio. Il salary cap non è qualcosa che si può fare da solo, in un mercato dove gli altri non lo fanno. E’ più corretto parlare di un mercato generale per creare le alchimie giuste tra top player e giocatori che guadagnano di meno”.

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