Da «bello di nonna» a «traditore». La strana discesa di Florenzi

La vita di un calciatore ha spesso tratti in discesa ed in salita, momenti in cui le cose vanno bene o male. Alessandro Florenzi non fa certo eccezione: per la Roma è ormai da anni un punto fermo, uno che dove lo metti sta. Con il Genoa però ha giocato una partita non memorabile, come il resto della squadra d’altronde. Ma già prima della gara, al momento della lettura degli undici titolare da parte dello speaker, lui (insieme a Schick) era stato il più fischiato. La sensazione è che i motivi non siano legati all’atteggiamento in campo, bensì a comportamenti che, da capitano o vice-capitano, una parte della tifoseria ritiene poco appropriati, come quella camminata appena accennata sotto il settore ospiti nella trasferta di Plzen. Come scrive La Gazzetta dello Sport, guai a chi lo paragona a Totti o a De Rossi: «Io non ho né la classe infinita di Francesco né il carattere di Daniele». Ma per quanto il suo profilo possa essere oggetto o meno di fischi e invettive da parte di uno spicchio della tifoseria, per la squadra continua a rivelarsi un elemento imprescindibile.

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