Il Tempo – E questi quando pagano?

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Lunga la lista dei precedenti, nuova la decisione della giustizia sportiva che farà giurisprudenza. Forse. Gianpaolo Tosel ha deciso per la prima volta di applicare la chiusura di un intero settore per scritte insultanti ed irriguardose riferite ad una tragedia legata al mondo calcistico. Una decisione finita sotto la luce dei riflettori non tanto per la sanzione, quanto per la disparità di applicazione utilizzata nei casi analoghi del passato.

Come quello preso in esame durante la sfida d’andata tra Napoli e Roma del 1° novembre scorso, quando dalla curva venne esposto lo striscione: «Ogni parola è vana. Se occasione ci sarà, non avremo pietà». Minaccia non sfuggita agli ispettori federali presenti allo stadio che inviarono una relazione sulla scrivania di Tosel. In quel caso il Giudice Sportivo applicò il regolamento, assegnando al club partenopeo «per uno striscione incitante alla violenza» una multa di 20.000 euro.

Non trattandosi di offese razziste, antisemite o discriminatorie dal punto di vista religioso o territoriale (tutte punibili e in passato sanzionate con la chiusura di uno o più settori dello stadio), ogni precedente riguardante scritte infamanti e insultanti a persone decedute erano state punite con una multa, di importo spesso variabile. Dallo striscione degli stessi romanisti contro il tifoso laziale Paparelli «Paparelli te stai a perde i tempi belli» a dei milanisti riferito al tifoso giallorossoromanista De Falchi morto d’infarto mentre scappava dagli ultrà rivali «Il nostro arresto è in flagranza, il vostro arresto è cardiaco», mai in casi analoghi si era arrivati alla chiusura di una curva. Il 1° ottobre 2011 fu inflitta un’ammenda di 20.000 euro all’Inter per le scritte «Acciaio scadente: nostalgia dell’Heysel» e «Agnelli crepa» esposti al Meazza nel corso della gara contro la Juve. Il 18 marzo 2003, il Bologna venne multato di 10.000 per aver esposto uno striscione insultante nei confronti della stessa tragedia: «Juventino bianconero il tuo posto è al cimitero». Così per la Fiorentina costretta a pagare 5.000 di multa il 23 aprile 2014 per una messaggio offensivo sempre sull’Heysel («-39») mostrata allo Juventus Stadium. Proprio nello stadio bianconero il 25 febbaio 2014 apparvero scritte infamanti su Superga: «Quando volo penso al Toro», «Voi solo uno schianto». Anche in questo caso nessuna squalifica ma un’ammenda al club di 25mila euro. Il 19 maggio 2014 la multa di 10.000 euro arrivò invece al Catania per aver esposto lo striscione: «Speziale libero» (il tifoso del Catania condannato per l’omicidio di Raciti). Nella stessa giornata di campionato anche i tifosi dello Juventus mostrarono la stessa scritta, che passo però inosservata agli occhi di Tosel

Il Tempo – A. Serafini

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