Cristante-El Shaarawy: con il Milan vale doppio

Corriere dello Sport (L. Scalia) – Milan-Roma non sarà una partita come le altre per Bryan Cristante e Stephan El Shaarawy. Il motivo va ricercato nel loro passato, nel fatto di essere degli ex rossoneri. Ma niente dente avvelenato, anzi. Perché hanno le spalle larghe, un presente felice e sanno che la vita e il calcio li hanno portati lontani da San Siro per mille motivi. Giovedì però ritorneranno a casa da pilastri della Roma. Con la missione di lasciare il segno.

Quando era un ragazzino aveva gli occhi addosso dell’intero circuito giovanile. Lo chiamavano “il nuovo Redondo”. Sbagliando perché in realtà non era un regista puro. Cristante è cresciuto nel vivaio del Milan e ha esordito in prima squadra in Champions League all’età di 16 anni.
La sua carriera l’ha sviluppata fuori da Milano. Il centrocampista, infatti, ha poi lasciato il club rossonero per sempre facendosi le ossa al Benfica ma anche tra Palermo e Pescara. All’Atalanta, sotto la guida di Gasperini, da trequartista aggiunto, si è ritrovato prima di passare alla Roma, la sua nuova dimensione da sei anni di fila, dove è diventato una pedina inamovibile.

Il passaggio al Milan è avvenuto a 18 anni. Nel secondo anno ha messo nell’almanacco numeri mostruosi realizzando 19 gol complessivi: ogni palla finiva dentro come per magia. Il suo idolo era Kaka, non uno qualsiasi. El Shaarawy decisivo anche nel derby di Milano. Ma la sua avventura è terminata dalle parti di San Siro quando è stato ceduto al Monaco, una parentesi comunque breve. Successivamente il Faraone è rientrato in Italia scegliendo la Roma, lasciata solamente per l’altra parentesi in Cina.
El Shaarawy ha abbracciato il progetto giallorosso con i fatti. Ha sempre dato priorità alla Roma. Con Mourinho era diventato una sorta di dodicesimo uomo, la prima riserva da buttare nella mischia. Si è anche sacrificato, giocando da terzino aggiunto. Sotto l’ala di De Rossi la questione è cambiata radicalmente. Il Faraone, infatti, adesso si può considerare un titolare fisso del tridente della Roma,

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