I guanti sulla Coppa Italia: Guerrieri vs Marchegiani

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La Gazzetta dello Sport (M. Calabresi/F. Oddi) – Spesso i portieri delle grandi squadre finiscono con i guanti puliti, specialmente nella regular season del campionato Primavera. Problema ben noto, uno dei tanti che complicano il passaggio in prima squadra. Sono passati dieci anni da quando è successo l’ultima volta nella capitale: Curci, partito come terzo, tolse il posto a Pelizzoli e Zotti (ex Primavera pure lui). Non saranno Marchegiani e Guerrieri a riuscire nell’impresa, che prevede un’instabilità nelle gerarchie del ruolo che attualmente non c’è né nella Roma né alla Lazio. Sono entrambi classe ‘96, all’ultimo anno di Primavera: andranno probabilmente a giocare altrove. Se in B o Lega Pro lo deciderà questo finale di stagione, a partire dalla gara che domani assegnerà la Coppa Italia. Più che la prestazione, conterà il risultato: anche osservatori e direttori sportivi una volta l’anno si concedono la gita fuori porta, la finale di ritorno è stata collocata il 1° maggio e in molti più che osservarla, guarderanno com’è andata a finire.

DUELLO CON GUERRIERI – Tra i due, come successi individuali, è in vantaggio il laziale Guerrieri: con lo stage della scorsa settimana con l’Under 19 è rientrato nel giro azzurro – dominato dai due baby fenomeni dell’Udinese, Scuffet e Meret, primo e secondo in azzurro – in panchina in prima squadra c’è già andato una decina di volte tra quest’anno e l’anno scorso, ha fatto due volte il ritiro coi grandi, ed è stato blindato con un contratto fino al 2018. Guerrieri può vantare la miglior difesa del girone – insieme all’Empoli e alla stessa Roma – e venerdì, nel derby di andata, è stato il migliore dei suoi: sicuro in ogni intervento, nelle uscite e in presa, riuscendo anche a parare il rigore di Verde, che però lo ha superato sulla ribattuta.

MARCHEGIANI CI PROVA – Il rivale, che esordì in Primavera proprio contro la Lazio, quando ancora faceva gli Allievi, non ha mai fatto il ritiro coi grandi, chiuso da Curci, rimasto a fare il quarto: è andato due volte in panchina con Garcia (a febbraio, saltando il Viareggio), in Youth League è stato protagonista assoluto dell’ottavo contro l’Ajax, ma non ha convinto nella semifinale con il Chelsea. Ed è ancora «giovane di serie», non gli è stato proposto il contatto professionistico. Sicuramente più del rivale, nella finale di domani si gioca un pezzo di futuro, ma almeno ha un gol di vantaggio.

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