Coppa Italia, ascolti da record: oltre 10 milioni e quasi il 40% per Napoli-Juventus

Pagine Romaniste (M.R.) – La finale Napoli-Juventus, giocata a Roma in uno stadio Olimpico privo di pubblico e terminata con la vittoria ai calci di rigore per gli azzurri, ha tenuto incollati davanti alla tv 10.202.000 telespettatori pari al 39,58% di share, staccando nettamente le proposte delle altre reti. Con questi dati, la partita tra la squadra allenata da Gattuso e quella di Sarri diventa uno degli eventi più visti della stagione, nonché la terza finale di Coppa Italia più vista degli ultimi dodici anni in termini di share. Il forte appeal della sfida ha portato in dote ascolti nettamente superiori rispetto alla finale di Coppa Italia della scorsa stagione, quando Atalanta-Lazio fece appena 7.297.000 e il 28,7%, con uno share tra i più bassi degli anni 2000 per una finale, secondo soltanto a Lazio-Sampdoria del 2009.

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ASCOLTI FINALI COPPA ITALIA DAL 2008 AD OGGI

2019: Atalanta-Lazio (7.297.000 e 28.7%)
2018: Juventus-Milan (10.583.000 e 39.2%)
2017: Juventus-Lazio (10.260.000 e 39.3%)
2016: Milan-Juventus (8.432.000 e 38.07%)
2015: Lazio-Juventus (9.202.000 e 33.71%)
2014: Fiorentina-Napoli (8.800.000 e 36.61%)
2013: Roma-Lazio (7.642.000 e 39.53%)
2012: Juventus-Napoli (11.586.000 e 42.44%)
2011: Inter-Palermo (8.083.000 e 32.27%)
2010: Inter-Roma (11.694.000 e 39.9%)
2009: Lazio-Sampdoria (7.056.000 e 27.87%)
2008: Roma-Inter (7.500.000 e 33.14%)
Resta imbattuto il record fatto segnare da Inter-Roma nel 5 ottobre del 2010, sfida che sfiorò il 40% di share (39,90%) e raggiunse ben 11.694.000 spettatori, così come sono lontani gli ascolti della finale del 2012 che vide protagoniste proprio Juventus-Napoli e che superò il 42 % di share con 11.586.000 spettatori. La Coppa Italia si conferma comunque uno degli eventi sportivi più seguiti in Tv, con ascolti superiori anche alla più prestigiosa Champions League, penalizzata però in termini auditel dall’assenza di diritti esclusivi che ne frammenta i dati. Un segnale positivo per il nostro movimento calcistico , che testimonia come la voglia di calcio dopo il lungo stop forzato sia considerevole , nonostante lo spettacolo tecnico piuttosto povero offerto in queste prime uscite post lockdown.

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