Conferenza stampa Marquinho: “Volevo la Roma”, Sabatini: “E’ duttile, ci aiuterà. Il rinnovo? Devo meritarmelo”

Dal centro sportivo, Fulvio Bernardini, di Trigoria la conferenza stampa dell’ultimo acquisto della Roma Marco Antônio de Mattos Filho, detto Marquinho. Ecco le sue parole:

Walter Sabatini presenta Marquinho
Lo abbiamo tenuto un po’ coperto. Si trovava in una situazione di disagio fisico, sta tornando nella condizione ottimale. E’ forte, ha vinto un campionato con la Fluminense. E’ stato l’eroe di quel club essendo l’autore del gol che l’ha salvato. Siamo molto fiduciosi che possa darci una mano. Lo abbiamo preso perché è un tipo di centrocampista polivalente. Ha alcune possibilità tecnico tattiche che altri non hanno. Ci aiuterà”.

Ecco le parole del giocatore:
Come eri abituato a giocare in Brasile?
Ho giocato come centrocampista interno, laterale, terzino e anche attaccante. Non credo di avere problemi di adattamento qui a Roma”.

Ti basteranno 15 partite per dimostrare di essere da Roma?
Sabatini: “Deve dare segnali di essere un giocatore forte. Basterà anche una sola partita per dimostrare di essere da Roma”.
Marquinho: “L’importante è farsi vedere. Fare bene per l’allenatore”
Perché sei arrivato così tardi in Europa?
“Ogni giocatore ha un cammino da percorrere. Non è necessario venire da giovane. Mi presento qui con una maturità maggiore”.
Quando hai saputo di essere nel mirino della Roma?
“I primi contatti sono avvenuti alla fine di dicembre. La mia volontà è stata subito quella di venire a Roma per chiudere la trattativa”.

Cosa ti ha detto Luis Enrique appena ti ha incontrato?

“Luis Enrique ha sempre parlato molto con me per spiegarmi come giocare. La nazionale? Per me è un sogno”.
Tra quanto sarai pronto?
“Ci vorranno alcuni giorni. Vediamo contro il Parma. Deciderà il mister. Sulla Roma penso che meriti di stare in una posizione migliore rispetto ad adesso. Farà sicuramente meglio”.
Come ti sei ambientato con la squadra?
“Non mi aspettavo niente di meglio. Sono stato ricevuto benissimo. Sono molto felice e spero che da qui in avanti continuerà così”.
Luis Enrique ti ha dato un ruolo specifico?
“Mi chiede sempre dove preferisco giocare. Poi lui mi dice la posizione migliore. Dopo ulteriori allenamenti sicuramente sarà più facile”.
In Brasile ti allenavi in maniera simile ai metodi di Luis Enrique?
“Sono allenamenti duri in entrambi i paesi. In Brasile ci si allena per correre lungo tutto il campo. In Italia solo per una zona specifica”.
Hai parlato con i brasiliani della Roma prima di venire?
“Ho incontrato Juan a Rio, ma era la metà dell’anno scorso. Non si parlava ancora di Roma. Lui è un grande amico ma mi troverò bene anche con gli altri”.
Ti ispiri a qualcuno?
“Io sono sempre stato un grande fan di Ronaldinho e Zidane, sono giocatori diversi”.

Sabatini:

Questa Roma può ambire alla zona Champions?
“La Roma deve ambire a qualcosa. Prima di tutto però deve rappresentare qualcosa nel panorama calcistico. Sono temi di gioco non rivoluzionari. Ha una maniera di pensare al calcio. Abbiamo voluto un allenatore portatore di una idea alternativa. Però dobbiamo sempre pensare a vincere le partite. Stiamo ottenendo comunque un risultato importante. Giochiamo un calcio esclusivo in Italia. Sapevamo che saremmo dovuti passare per questo tipo di percorso. Non sarà un piano quinquennale staliniano, sarà molto più veloce la nostra affermazione”.

Perché Marquinho in prestito? Ha in mente di rimanere più anni a Roma?
“E’ una formula che agevola la prudenza. E’ un giocatore importante. Il mio contratto è una cosa marginale. Non ho avuto offerte da parte di nessuno tranne che dalla mia società e ne sono orgoglioso. Ho un contratto fino a giugno, non ci sono situazioni impellenti. De Rossi ha ragione definendomi un uomo poco sereno. La Roma bisogna guadagnarsela con i fatti”.

Si cercheranno giocatori con più esperienza?

“Non conta la carta di identità. L’esperienza aiuta. Non è vero che la Roma perde perché è una squadra giovane. Siamo tranquilli per quello che stiamo facendo e per quello che faremo”.
E’ arrivato un input dalla proprietà americana sul prossimo budget di mercato?
“E’ difficile auspicare oggi uno scudetto. La proprietà americana è molto presente anche se distante. Con Fenucci e Baldini abbiamo fatto un piano per la squadra. Ma prima dobbiamo capire cosa è questa squadra. Siamo molto soddisfatti perché sta nascendo molto forte una idea su chi siamo. Siamo certi di poter lottare già quest’anno per qualcosa di importante”.
Cosa serve alla Roma per competere con le grandi?
“Ci manca la convinzione estrema di poterlo essere. A volte non troviamo le contromisure ad alcune situazioni in campo. Saremo all’altezza. Vedo la qualità del lavoro dei giocatori e dell’allenatore. Sono molto soddisfatto del lavoro dell’allenatore e della squadra”.
Verranno giocatori già affermati?
“Non ho mai promesso certezze. Alcune speranze si stanno trasformando in certezze. Abbiamo fatto scelte tecnico tattiche. Vucinic è stata l’unica scelta dettata dalla volontà del giocatore. Se le scelte si riveleranno sbagliate saremo pronti a pagarne il conto. Se cose non andranno non sarò stato un buon dirigente per questa società”.
Cosa pensa delle difficoltà della Roma in partita?
“Ci sono delle situazioni tattiche per noi in evoluzione. Sappiamo di poter essere vittime di queste situazioni. Dobbiamo essere più forti dei nostri avversari. Dobbiamo avere la forza di non fermarci, nonostante qualche partita persa”.
Perché a gennaio la Roma non è stata rafforzata ulteriormente?
“A gennaio non si muovono i calciatori forti. Poi abbiamo voluto dare all’allenatore la possibilità di lavorare con un numero limitato di giocatori. Non è stata la società a dire di non spendere soldi”.
Sui giocatori in difficoltà?
“Kjaer? E’ vittima di una sindrome. Dopo il derby è entrato in un tunnel e va in campo mostrando qualche insicurezza. Dobbiamo proteggerlo perché è un giocatore della Roma. E’ ormai contaminato. Tutti rimarcano i suoi errori. Lo proteggeremo fino all’ultimo poi faremo le nostre scelte. Jose Angel era partito bene. Sta pagando anche lui il peso una maglia. Bojan? Ha fatto un gol più di Vucinic e quattro gol più di Borriello. Io non lo boccerei oggi. Ha trovato meno spazio, ha pagato la momentanea esplosione di Borini. Aspettiamo”.

Quale è l’obiettivo per questo anno?
“Luis direbbe la partita contro il Parma. Vincendo si potrebbe puntare anche alla Champions. Questa squadra potrà combattere per arrivarci”.
Ci sono situazioni in uscita sul mercato brasiliano?
“Non siamo alla ricerca di collocare calciatori, ci potrebbe stare una richiesta e la valuteremo. Il mercato senza Champions? La proprietà non ha mai messo paletti. Con Baldini e Fenucci stiamo cercando di proporre cose corrette per questa società. Non è pensabile fare la campagna del City”.
Sarà il ds della Roma anche l’anno prossimo?
“Per sarebbe un onore esserlo anche in futuro. Io voglio essere tranquillo quando firmo un contratto. Voglio sentirmi legittimato in questo ruolo. Un ruolo pesante a cui ambiscono in parecchi. Io voglio essere qualcosa per questa società. Aspetto di vedere cosa farà questa squadra”.
Di quanti giocatori ha bisogno la Roma per il prossimo anno?
“Dovranno essere molto forti. L’anno prossimo ci dovrà essere una chiusura di quello che dobbiamo fare. Siamo sulle piste di calciatori di grandi profilo”.
Sarebbe un fallimento
“Bisogna vedere come ci si arriva. Non dovremo valutare solo il posizionamento ma come ci si arriva”.
Lei non si sente legittimato adesso?
“Io guardo alla mia vita con scadenze più corte. Questa società con me è stata generosa. Non mi sento a disagio. Voglio vedere che si affermi una cosa. Voglio una tranquillità interiore. Vorrei vedere i nostri calciatori primeggiare sempre. E’ un grande privilegio stare alla Roma. Voglio solo capire dove potrà arrivare questa squadra”.

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