Ritiro Irdning – Conferenza stampa. Piris: “Sono arrivati grandi giocatori, la Roma può vincere lo scudetto”

Dal ritiro di Irdning, Ivan Piris si è presentato ai suoi nuovi tifosi in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni dell’esterno paraguaiano:

Benvenuto a Roma, come è cominciata questa operazione che ti ha portato nella Capitale?
Ho ricevuto una buona proposta da un’altra squadra europea che si era quasi concretizzata, ma l’offerta della Roma è stata decisamente migliore e abbiamo optato per questa soluzione. Sono venuto qui per fare bene.

Chi ti ha colpito di più dei tuoi nuovi compagni?
Tutti sappiamo che Francesco Totti è un punto di riferimento a Roma e in Italia, è un gran giocatore e uno dei migliori visti nella mia breve carriera professionale. Ma anche Lamela e Burdisso, giocatori dei quali ho sempre sentito parlare bene in quanto sudamericani. Per me è un onore condividere il campo lo spogliatoio con loro.

Descriviti, che giocatore sei?
La mia principale caratteristica è essere un giocatore rapido e un buon marcatore, cerco sempre di unire l’esperienza che ho acquisito alla velocità che mi caratterizza. Cerco sempre di lavorare al massimo e l’anno trascorso in Brasile mi ha insegnato a giocare più in attacco

In Paraguay che tipo di richiamo c’è del brand Roma?
La Roma è sempre stata molto conosciuta in Paraguay come nel mondo, è un grande club, una delle migliori squadre del continente. Ora, attraverso questa campagna acquisti, stanno arrivando ottimi giocatori. La Roma è già grande e diventerà ancora più grande

Fuori dal calcio, il tuo rapporto con i new media? Nel 2009 ti hanno votato su Internet come il giocatore più promettente del Paraguay.
Oggi internet e i social network piacciono a tutti, è normale che piacciano anche a me. Ma ho un figlio piccolo, mi piace trascorrere il tempo libero con lui e con mia moglie.

Cesare Maldini, ex ct del Paraguay,  diceva che i paraguaiani sono adatti al calcio italiano perchè sono molto tenaci e concreti. Ti riconosci in questo ritratto?
Credo che il calcio paraguaiano si caratterizza soprattutto per la tenacia e la grinta. Magari non abbiamo grande tecnica, certo, ma diamo tutto per la maglia e lottiamo su ogni pallone. Se aggiungiamo anche la mia esperienza in Brasile, un anno in cui ho appreso molte cose, arrivo a Roma come un giocatore più completo. Spero che tutto vada per il meglio

Abbiamo visto che hai fatto fatica nella corsa in questi giorni. Ti aspettavi allemanenti così duri?
Inizialmente sì, i primi due giorni ho faticato un po’ ma sto meglio, sto affrontando bene la parte fisica. E’ il mio terzo anno da professionista, è già il secondo anno che faccio una preparazione del genere. Sto migliorando e sto cercando di migliorarmi ogni giorno perché è quello che mi servirà per la stagione.

Una percentuale del tuo stato fisico? Pensi già di mettere in difficoltà Zeman tra due settimane?
Sì, sono sicuro che l’allenatore vede ogni cosa in allenamento e trae le sue conclusioni. Come ho detto sto migliorando di giorno in giorno, tra due settimane sono sicuro di poter volare. Spero di giocare la prima partita se il mister lo riterrà opportuno.

Si dice che la Roma sia un po’ ‘stretta’ nel reparto difensivo, sei d’accordo? Servono rinforzi? Cosa ti aspetti dalla tua prima avventura in Italia?
Queste sono scelte che spettano alla società e alla dirigenza, ma credo che abbiamo già una bella squadra. L’obiettivo? Lo stesso di tutti, sono qui per vincere e fare la storia, nella Roma e nel mio paese. Tutti mi stanno aiutando, sono contento di stare qui, come ho detto abbiamo concrete possibilità di vincere il campionato, abbiamo una grande squadra e grandi calciatori

Zeman notoriamente vuole terzini che spingono molto. Nell’amichevole di domenica però hai giocato più dietro, il tecnico ti ha detto qualcosa al riguardo? Come ti trovi a giocare in attacco rispetto alla fase difensiva?
Non ho ancora avuto modo di parlare bene con il mister, sicuramente mi osserverà nella prossima partita. Riguardo spinta sulle fasce dipende anche dal calciatore sull’altra corsia. Nell’altra partita c’era Balzaretti che spingeva molto e io toccava a me restare dietro, la squadra ha bisogno di equilibrio

Balzaretti è il tuo compagno di stanza, ti sta aiutando? A chi ti ispiri?
Sì, condividiamo la stanza, parla anche un po’ di spagnolo perché aveva un altro compagno paraguaiano nella squaudra dove era prima e mi aiuta nella traduzione. Mi ispiro a Francisco ‘Chiqui’ Arce, un gran giocatore che giocò nella Nazionale paraguaiana per molti anni, adesso è un allenatore ma non ha avuto fortuna per il momento. Un altro è Zanetti, un esempio da ogni punto di vista, mi piacerebbe ripercorrere la sua stessa carriera

L’esperienza al San Paolo è andata bene nella prima parte, un po’ meno nella seconda, che problemi avevi riscontrato?
La verità è che ho vissuto due momenti al San Paolo, come hai ben descritto. La prima parte molto buona, la seconda un po’ meno. Dopo la sosta avevo iniziato bene e giocato una decina di partite. Poi ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori un mese, ho fatto fatica a recuperare e ho perso spazio. Sono cose che nel calcio capitano. Ora inizia una nuova avventura, un nuovo campionato e nuovi compagni, sono sicuro che tutto andrà bene.

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