Conferenza Di Francesco: “Dobbiamo dimostrare ancora tanto. Nainggolan è disponibile” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (Da Madrid F.Biafora) – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa dallo stadio Wanda Metropolitano per rispondere alle domande dei giornalisti in occasione della partita di Champions League di domani tra l’Atletico Madrid e i giallorossi. Ad ascoltare il tecnico, presenti in sala anche i dirigenti Monchi, Baldissoni e Gandini. Le parole del mister:

Per Di Francesco: Cosa dice ai giocatori dopo la vittoria al derby? Le condizioni di Nainggolan?
Abbiamo affrontato alla grande il derby e sono convinto che i ragazzi hanno preparato questa sfida al meglio, perché sappiamo che abbiamo davanti una squadra che in Europa ha sempre fatto bene. C’è buon margine di vantaggio ma non ci dobbiamo accontentare, si deve affrontare la gara per portare a casa un risultato positivo, quindi sono non carichi ma di più nell’affrontare questa partita. Nainggolan è convocato, significa che è disponibile.

Per Di Francesco: Vista la densità a centrocampo, sarà possibile proporre la formula con Gerson nel tridente per gestire meglio il possesso palla?
Gerson può essere una possibilità, ritengo che ha già fatto bene in quel ruolo e può essere riproposto anche se oggi non dico niente sulle formazioni.

Per Perotti: Cosa c’è dietro il tuo ritorno al gol? Nelle ultime cinque partite quattro gol…
Per fortuna sto vedendo più la porta, era importante ed è una cosa che mi è sempre mancata in carriera. Ora mi godo questo momento, è importante per aiutare la squadra a vincere ed è quello che voglio sempre. Se il gol lo fanno altri o io è lo stesso ma sicuramente mi piace segnare.

Per Di Francesco: Che partita si aspetta da parte dell’Atletico? Per loro è una gara da dentro o fuori…
Ho visto le loro ultime gare e sono stati sempre aggressivi con gli avversari che hanno affrontato, e lo saranno ancor di più domani. Noi dovremo rispondere colpo su colpo tentando anche di stare nella loro metà campo quando possibile, sapendo che questo è un campo molto difficile di una squadra molto forte, ne siamo consapevoli ma dobbiamo avere ‘umiltà nel lavorare insieme e la consapevolezza che stiamo crescendo tanto.

Per Di Francesco: Nelle scelte di formazione di domani darai attenzione alla partita di Genova considerando che, ai fini della qualificazione, quella di domani non è una partita decisiva? Cosa c’è di tuo nella compattezza del gruppo? Abbiamo visto anche le foto della cena di squadra per festeggiare la vittoria nel derby…
Per me domani è una gara decisiva, quella di Genova viene dopo, ora è determinante per passare il prima possibile e magari per rimanere primi nel girone. A Genova non ci penso assolutamente, non fa parte del modo mio di vedere le gare e sceglierò per domani i giocatori idonei e più adatti ad affrontare questo tipo di partita, al di là del derby o di altre situazioni. Per quanto riguarda il gruppo, è dall’inizio che lavoriamo su questo concetto e mi fa piacere che si sia notato in certe foto, sono arrabbiato perché non mi hanno invitato, no scherzo. Sono contentissimo che si vedano per le cene e che stiano insieme, magari bevendo qualche bicchiere di vino in meno (ride, ndr). Interviene Perotti: solo acqua!

Per Di Francesco: Lei si è scontrato con Simeone diverse volte, specialmente in un derby rimasto nella storia a Roma, quello vinto per 4 a 1. Inoltre, era in campo sia all’andata che al ritorno in due partite contro l’Atletico Madrid dove l’arbitrò ne combinò di tutti i colori. Ha qualche ricordo di queste due partite?
Al di là del calciatore Simeone, era un calciatore di grande carattere ha riportato in panchina quello che era in campo. Al Vicente Calderòn facemmo una partita in cui ricordo solo il pubblico, era caldissimo e c’era un ambiente difficile, però furono due grandi gare, sia andata che ritorno, nonostante gli errori.

Per Perotti: Dall’anno scorso, specialmente gli esterni, è cambiato il modo di giocare. Per te è cmabiato qualcosa?
Sicuramente penso che adesso la mia maniera di giocare è più completa rispetto allo scorso anno, ero sempre abituato a giocare troppo aperto e a ricevere palla largo. Ora provo a prendere palla tra le linee e puntare di più il centrale e non solo il terzino. Giocare più vicino alla porta o al mio attaccante mi aiuta a trovare più facilmente la via del gol.

Per Di Francesco: Nonostante conoscesse le difficoltà dell’ambiente di Roma, si aspettava a questo punto di aver conquistato un po’ tutti? E’ in linea sulla sua tabella di marcia?
Non mi accontento, non ho fatto programmi e ho cercato solo di lavorare per mettere a disposizione della squadra le mie idee di calcio che porto avanti con continuità. Non devo conquistare l’ambiente fuori, è una conseguenza, ma prima i miei calciatori. Di conseguenza con il loro atteggiamento conquistano tutti, io poi mi metto a loro disposizione per cercare di migliorare quello in cui credo tantissimo. Sono sereno e bisogna guardare avanti e non indietro, c’è ancora tanto da dimostrare. Roma è una città che spesso ti fa accontentare, e io non voglio questo.

Per Perotti: Chi è stato il tuo maestro sui rigori?
La verità è che ho cominciato a calciare così sin da Siviglia, non ho guardato qualcuno, è stato un modo che ho iniziato a provare allenandomi molto, calciando tante volte e piano piano ho perfezionato. Sono quasi dieci anni che calcio così, ho cominciato con un portiere che era molto amico e mi ha dato qualche consiglio per migliorare, ma non mi sono ispirato a nessuno.

Per Perotti: Come si giudica dall’Italia la possibilità dell’Atletico di passare agli ottavi?
Sappiamo di cosa sono capaci: il suo percorso in Europa, le finali raggiunte, il campionato vinto qualche anno fa a discapito del Barcellona, qualcosa di impensabile. Non li diamo per spacciati e sappiamo come il tecnico motivi i suoi giocatori, specialmente quando giocano davanti al loro pubblico. Sarà una gara difficle. Noi sappiamo di avere delle possibilità, abbiamo a disposizione due risultati su tre ma per esperienza diretta so che è difficile affrontare questa squadra sopratutto quando giocano in casa.

Per Perotti: Che Atletico Madrid ti aspetti? Come giudichi la gara di andata? All’Olimpico nonostante le molte occasioni l’Atletico non è riuscito a vincere la partita e forse quel pareggio ha condizionato il resto del cammino in Europa…
Mi aspetto una squadra aggressiva, che deve vincere per forza specialmente davanti al loro pubblico. Ha giocatori forti, di qualità, di velocità, forti in contropiede e che segnano tanti gol, con un allenatore che sa come motivarli e a gettare il cuore oltre le difficoltà. Forse è vero che il pareggio dell’andata è stato determinante e ha indirizzato le cose, loro hanno avuto le occasioni migliori come con Saul all’ultimo, se avesse segnato sarebbe stato tutto diverso sia per loro che per noi. Iniziare vincendo o perdendo cambia le cose, anche se nessuno si aspettava che l’Atletico non vincesse nessuna delle due gare contro il il Qarabag, ed è quello che sta facendo la differenza.

Per Perotti: Cosa ti sorprende di più? Il fatto che l’Atletico non abbia ancora vinto una partita in questa fase a gironi o che Griezmann non segni da 8 partite?
Sono cose che succedono sia alle squadre che ai calciatori, si passa attraverso momenti difficili, sta succedendo anche al Real Madrid e ora alla Juventus. L’Atletico è in alti livelli da svariati anni quindi è una sorpresa ma in realtà è normale, succede a tutte le squadre migliori e anche ai singoli. Griezmann è uno dei migliori attaccanti al mondo, è giovane e anche quando l’ho affrontato da avversario ha sempre mostrato le sue qualità, lasciando intravedere il campione che sarebbe diventato. Gli auguro di sbloccarsi, ma naturalmente a partire da dopodomani.

Per Di Francesco: Mister ogni volta che ci incrociamo le prende 7 gol, ma non sarà così questa volta. A parte gli scherzi, si aspettava di arrivare a Madrid in questa situazione, con la Roma prima nel girone e l’Atletico ad un passo dal baratro? L’obiettivo ora è mantenere il primo posto o pensate solo a qualificarvi?
Innanzitutto non mi aspettavo che l’Atletico avesse 2 punti in classifica, ma noi a parte la prima partita contro l’Atletico abbiamo fatto veramente bene e avremmo meritato la vittoria a Londra senza averla, facendo il paio però con la partita contro l’Atltico dove magari ci ha detto bene. Ovvio che noi dobbiamo prima cercare di qualificarci e magari di arrivare anche primi. Per quanto riguarda i 7 gol presi con l’Inter quando ero al Sassuolo: un allenatore deve essere bravo di trattare sia le vittorie che le sconfitte nella stessa maniera e vivere il tutto come un percorso di crescita. Per me è un record, voglio vedere se ci sono altri allenatori in grado di prendere due volte 7 gol (ride, ndr).

Per Perotti: Senti di aver vinto la tua sfida personale sposando la Roma? Resterai qua a lungo?
Da quando sono arrivato mi hanno fatto sentire molto importante, ho giocato la domenica col Genoa e il martedì giocavo con la Roma e quello è stato determinante. Piano piano poi ho provato a dare il meglio alla mia maniera e di fare il più possibile delle mie capacità calcistiche. Il rinnovo sarebbe un premio, sono contento qua e lo è molto anche la mia famiglia, mi piacerebbe rimanere tanto tempo, sarebbe il culmine della mia rinascita nel calcio.

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