Cole: “In Italia si vive meglio rispetto all’Inghilterra ad esempio è accettato il fumo. Non ho rimpianti e non leggo più i giornali”

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Ashley Cole, ha rilasciato queste dichiarazioni a Herald Sun, a poche ore dalla sfida della Roma contro il Manchester City, seconda partita dell’International Champions Cup: “Certamente dopo 15 anni in Inghilterra è stato liberatorio cambiare paese. Ora mi sveglio ogni mattina nuovo, libero. So che non troverò sui giornali storie spazzatura su serate in discoteca o cose del genere. Avevo ricevuto diverse offerte dalla Premier League, ma non avevo voglia di restare lì. Così ho pensato che fosse giunto il momento di andar via e sperimentare una cultura diversa. Quando mi capitava di leggere cose spesso false sul mio conto sulle riviste, andare in campo e giocare a pallone era il miglior modo per non pensarci. Giocare a calcio è ciò che amo, quella era la mia via d’uscita. Oggi non leggo più i giornali

Hai qualche rimpianto?
Non direi, sicuramente ci sono cose che non avrei dovuto fare, ma tutto dipende da vari punti di vista. Forse le cose accadono per una ragione. In ogni caso, il passato è alle spalle ormai. Ora sto cercando di godermi gli ultimi anni della mia carriera. In Inghilterra sono esagerati, in Italia è tutto più rilassato. Qua vai a cena fuori, ti gusti un bicchiere di vino. Per esempio il fumo è più accettato, mentre in Inghilterra vieni crocifisso per una cosa del genere

Adattarsi alla Serie A com’è stato?
In Premier League ci sono più esterni piccoli e rapidi, mentre in Italia sono più difensivi. Certe volte ti ritrovi a marcare anche due avversari sulla tua fascia. Forse il calcio italiano era un po’ troppo fisico per me, e non ero pronto per questo“.

Cosa ti aspetti per il futuro?
Mi piacerebbe fare il talent scout, andare a guardare le partite e scovare un talento. Prima di tutto, molto probabilmente, mi prenderà un anno di pausa per rilassarmi un pò. Sono stato in tantissimi paesi belli e non ho mai avuto la possibilità di visitarli. Mi prenderò del tempo per me, magari andrò a fare sci. Non mi è stato mai permesso di farlo, proprio a livello contrattuale non possiamo sciare. Nemmeno da bimbo ho sciato, non credo che sarò bravo, ma mi piacerebbe provare“.

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