La Gazzetta dello Sport (S. Vernazza) – Non era scontato che l’Italia, dopo le prime partite a eliminazione diretta nelle euro-coppe 2023-24, mantenesse il primo posto nel ranking Uefa per club. Negli ottavi di Champions, la Lazio era accreditata di scarse possibilità contro il Bayern. In Europa League, il Milan era favorito sul Rennes, ma non fino al punto di immaginare che l’avrebbe annientato, e la nuova Roma doveva misurarsi con una trasferta infida, a Rotterdam contro il Feyenoord. E però è andata bene, quasi benissimo: la Lazio e il Milan hanno vinto, la Roma ha pareggiato.

Se guardiamo come le tre partite degli ultimi due giorni sono state giocate, dobbiamo dividere Sarri e De Rossi da Pioli. I primi due hanno usato la leva della tattica, si sono adattati agli avversari. In Olanda, la Roma, forse stanca, è stata meno brillante e giochista rispetto alla partita di una settimana fa contro l’Inter, ma sullo 0-0 ha spedito Pellegrini davanti al portiere e colpito una traversa con Paredes, e poi ha avuto la forza di risalire la corrente fino al pareggio, per un 1-1 importante in chiave qualificazione. Sotto questo aspetto, il “principiante” De Rossi ha mostrato maturità.