Il club prepara il terzo rinnovo. Firma a un passo per Manolas

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini)De Rossi, Strootman and to be continued. Benedetta Champions, benedette nuove certezze, perché un rinnovo ora tira l’altro nella Roma. Il terzo accordo è in canna, la tempistica è relativa ma quel che conta è che Kostas Manolas e il club giallorosso sono vicini a legarsi con un contratto che vada ben oltre la scadenza attuale, ovvero 2019.

CONFERMA SERI – Qualcosa ha fatto capire anche James Pallotta, quando ha svelato: «Sono rimasto sorpreso dal fatto che alcuni giocatori che pensavo volessero andarsene sono venuti a dirmi di voler restare». Sorvolando sul fatto in sé – è quantomeno curioso che un presidente si stupisca che un dipendente voglia rimanere nella sua azienda – il pensiero non può non andare a Manolas, a lungo immaginato come primo partente tra i big. Il pensiero va lì non fosse altro perché le recenti chiacchierate della società con l’agente del difensore hanno portato a una schiarita. Il greco dovrebbe rinnovare alle cifre che la Roma solitamente riserva ai suoi top player, ovvero 3 milioni più bonus, aumento sensibile rispetto a due milioni scarsi che Manolas guadagna attualmente. È probabile che all’interno dell’accordo venga inserita una clausola rescissoria, sulla falsariga di quanto avvenuto con Strootman. Il cambio di rotta intorno a Manolas fa immaginare anche altro. Che un big sia in partenza entro il 30 giugno è noto a tutti e il nome in ballo è quello di Salah. Ma guai a dimenticare Rüdiger, nelle mire dell’Inter e di diversi altri club europei: la partenza del tedesco sarebbe un motivo in più per blindare Manolas. Perché sarà pur vero che le rivoluzioni non sono gradite a Pallotta, ma avere Monchi e non rafforzarlo con un buon margine di manovra sarebbe un controsenso. Quel margine, per esempio, che l’ha portato a inseguire Jean-Michael Seri, centrocampista del Nizza. «Abbiamo ricevuto un’offerta dalla Roma», ha confermato ieri il presidente del club francese Jean Pierre Rivere. Ma 20 milioni non sono bastati.

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