Città impazzita, centro storico paralizzato: il popolo giallorosso padrone della notte

Corriere della Sera (R. Frignani) – Ore 22.57, la Roma è nella storia del calcio europeo. E nella Capitale esplode la gioia giallorossa. Prima allo stadio Olimpico, affollato da 48mila tifosi che hanno assistito al trionfo della squadra di Mou sui maxi schermi, invadendo poi anche il terreno di gioco, fino a quel momento isolato da un cordone di steward, quindi in tutta la città.

Dal Foro Italico, la bolgia si è allargata via via, nell’arco di una manciata di minuti, nel centro storico. Tuffi nelle fontane, scalinate prese d’assalto. A Testaccio, storica roccaforte romanista, a Trastevere, e poi a piazza del Popolo – con il primo colpo di clacson di un camion dell’Ama e i ragazzi seduti sui leoni dell’obelisco -, Muro Torto, piazza Venezia, via del Corso. Nelle zone della movida, come piazza Trilussa e Campo de’ Fiori, e ancora sui lungotevere. A centinaia alle 3 all’aeroporto di Fiumicino per l’arrivo della squadra con la coppa, in attesa della festa di oggi. Al gol di Zaniolo nel primo tempo ha fatto eco l’urlo dei romanisti rimasti nella Capitale, non solo quelli all’Olimpico, ma anche quelli che hanno organizzato la serata in casa con gli amici di sempre oppure hanno affollato i tanti pub che si sono trasformati in un pezzo di curva Sud.

E così al fischio finale a migliaia si sono riversati in centro. In auto, scooter, ma anche sugli autobus che il prefetto Matteo Piantedosi ha rivoluto disponibili nonostante i timori dell’ordine pubblico, dopo quello che è successo nelle settimane scorse con le trasferte a Roma dei tifosi del Vitesse prima e del Leicester poi: dalla Questura sono stati monitorati i festeggiamenti, con un funzionario dell’Atac che ha controllato la situazione e reso disponibili altri bus dove era necessario e rallentato invece l’afflusso di mezzi pubblici nelle zone congestionate dai tifosi.

Bandiere e fumogeni, slogan e canti per festeggiare la vittoria della Roma in Conference League. Finestre, balconi e terrazzi avvolti con le bandiere giallorosse. Si è andati avanti per tutta la notte, praticamente in ogni quartiere. Una festa lunga ore per un evento indimenticabile, accompagnato dall’urlo liberatorio che si è sentito ovunque quando l’arbitro rumeno Istvan Kovacs ha fischiato la fine.

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