C’è la Roma sotto assedio

La pazienza è finita. All’improvviso. Proprio come la carriera di De Rossi in giallorosso. Così i tifosi della Roma alzano la voce. E, visto che oltreoceano proprio non c’è alcuna voglia di ascoltarli, mettono anche per iscritto la loro rabbia. Sono quasi 150 i ragazzi che, subito dopo pranzo, si presentano sul piazzale Dino Viola. Fumogeni e cori. Ce l’hanno, anche perché la conferenza stampa verità di martedì è stata inequivocabile, con Pallotta e Baldini. Alzano lo striscione, avanzando verso il cancello del centro sportivo Fulvio Bernardini. Il testo è esplicito: AS Azienda, oggi chiariamo questa faccenda! Si fermano e ne tirano fuori un altro: Noi l’A.S.Roma, voi azienda…funebre. Nell’ultimo c’è la loro richiesta: Fatelo firmà. Pretendono il rinnovo del capitano. Ecco che, sotto la pioggia, si avvicinano al cancello Massara, Ranieri e De Rossi. Vanno benissimo a chi ormai sta da più di mezz’ora sotto l’acqua e al freddo. Ma il trio ha la scadenza in bella mostra e simboleggia la Roma sparita di questi giorni. Il ds lascerà a fine stagione il posto al collega Petrachi, l’allenatore guiderà la squadra solo per altre due partite e il capitano giocherà per l’ultima volta in giallorosso il 26 maggio. Gli interlocutori, dunque, sono tre ex. nel racconto dettagliato dei tifosi, i colpevoli diventano «Testa grigia» e «il fenomeno che sta Boston». Rispettivamente, dunque, Baldini e Pallotta. «Devi restare» chiedono all’allenatore. Che scuote la testa: «Dove? Con chi?» «Con De Rossi», la replica dei contestatori. Daniele frena. «Anche se mi richiamassero adesso non accetterei». Domanda d’obbligo sul ruolo di Totti. Silenzio totale. E significativo. Lo scrive Il Messaggero.

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