Il caso Pjanic. Roma, la cessione è ad alta tensione

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Prendiamo atto delle dichiarazioni del direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, ma confermiamo le confidenze fatte da Miralem Pjanic a una persona di sua fiducia, che sono facilmente documentabili ma che non pubblichiamo per motivi di privacy. Baldissoni ha rivelato l’esistenza di un documento, che praticamente ufficializza la cessione di Pjanic, prima ancora di comunicarla alla Borsa, argomento questo sul quale la società giallorossa in passato era sempre stata molto sensibile. Il direttore generale della Roma ha dovuto rivelare dettagli riservati, ma non ha potuto smentire una confidenza fatta da un calciatore a un amico. Prima ha detto: «Oggi leggiamo di confidenze su Whatsapp peraltro smentite dal ragazzo, che mi ha detto “non credo di aver mai scritto una cosa del genere”, secondo il quale la Roma avrebbe chiamato la Juventus». Poi, in un secondo momento, ha aggiunto: «Io ho parlato con il ragazzo che mi ha detto che non parla mai con i giornalisti. Gli ho detto che forse l’aveva scritto a un amico. Lui mi ha detto che non crede di aver mai scritto nulla di simile a qualcuno, perché ovviamente è falso. Gli ho detto di pensarci, che magari per difendersi dagli insulti di qualcuno, perché il ragazzo è stato insultato, può aver avuto la tentazione di uscirne dicendo questa cosa. Lui mi ha detto che non è così, ma può anche essere successo». Pjanic non crede, ma non ha certezza.

DOCUMENTO – La lettera, inviata da Pjanic il 9 giugno, ha tecnicamente aperto la strada al trasferimento, che tutti hanno voluto. Prendiamo atto anche della perfetta sintonia che c’è in questa vicenda tra i dirigenti della Roma e quelli della Juve, che traggono entrambe vantaggio da questa situazione, come è facilmente riscontrabile dagli sviluppi che ci sono stati, partendo dalla complessa situazione contrattuale del giocatore. La Juventus, attraverso il suo amministratore delegato, Marotta, aveva sempre dichiarato di non voler pagare la clausola rescissoria. La Roma, tramite le parole del direttore sportivo Sabatini, aveva ribadito reiteratamente di non voler negoziare la clausola. I due club si sono messi d’accordo sulla cifra di 32 milioni, che non sono nè i 38 al lordo della percentuale che spetta al giocatore, nè i 30,4 equivalenti al netto della percentuale. E’ evidente che una negoziazione ci sia stata, alla quale ha partecipato anche il giocatore, che ha rinunciato a quella percentuale e avrà dalla Juve un  ingaggio sostanzioso che prevederà anche il riconoscimento per quel significativo gesto di cortesia.

RABBIA – Insomma, sono tutti d’accordo e vivranno felici e contenti. Non i tifosi della Roma, però. Che assistono alla perdita di un top player che è andato a rinforzare una diretta concorrente. Una cessione che il presidente Pallotta aveva dichiarato di non voler fare, salvo poi specificare, in un secondo momento, che di fronte alla clausola rescissoria, una partenza di Pjanic non sarebbe dipesa da lui. Probabilmente anche il giocatore cerca il modo migliore per lasciare la Roma senza strappi, se ancora fosse possibile, dopo essere stato lui ad aver scelto la Juve e aver messo la società giallorossa nelle condizioni di dover gestire la sua cessione, proprio con il club bianconero. Ma i tifosi sono delusi e arrabbiati anche con lui, che nella Capitale dovrà e vorrà tornarci, come è giusto che sia. I tifosi sono delusi con la società, soprattutto perchè se la Roma avesse voluto trattenere Pjanic, considerandolo strategico per il suo percorso di crescita, avrebbe concesso al bosniaco un prolungamento del contratto, che avrebbe permesso di stracciare quella clausola capestro. Le cose però, non sono andate così. E Pjanic la prossima settimana vestirà la maglia bianconera, con tanto di foto ricordo e sorrisi di circostanza nel giorno della presentazione. Con la felicità di tutti, tifosi della Roma esclusi. Che ora aspettano le prossime mosse di Sabatini, sognando ancora di poter competere con la Juve di Pjanic.

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