Caso Dzeko: supermulta ma giocherà

Corriere dello Sport (R.Maida) Bastone e carota, multa e derby. La Roma prova a uscire così, in attesa del confronto diretto tra i due litiganti, dalle scivolose tensioni del caso Dzeko. Verrà applicato il regolamento interno all’area tecnica, che proprio ieri i dirigenti hanno illustrato al nuovo arrivato Monchi, e che prevede due generi di sanzioni pecuniarie: una per chi non si siede in panchina dopo la sostituzione e una per chi manca di rispetto platealmente all’allenatore o a un compagno. Dzeko, mandando a quel paese Spalletti e infilandosi velocemente negli spogliatoi, ha infranto due regole e per questo dovrà pagare una multa piuttosto salata. Multa che poi, come d’uso, verrà devoluta in beneficenza.

AVANTI – Ma la questione, almeno nel breve periodo, dovrebbe finire qui: Dzeko, come ha annunciato Spalletti già a Pescara, giocherà titolare domenica contro la Lazio, continuando la ricerca del gol numero 36 in stagione che gli consentirebbe di eguagliare se stesso e nello stesso tempo di difendere il primato nella classifica dei cannonieri del campionato. Peraltro Dzeko, dopo avere segnato due gol nei primi due derby giocati, si è impallato in tutte e tre le sfide di questa stagione. Curioso davvero: mentre lo scorso anno giocava poco e segnava meno, ma nei derby era puntuale, nell’annata «migliore della mia carriera» non è ancora riuscito a incidere nella partita più sentita dai tifosi romani.

SORPRESA – La società, stupita da una situazione che non aveva precedenti, ha deciso di non intervenire sul caso perché Spalletti aveva deciso di gestirlo per conto proprio. Con le punture al veleno («Se voleva stabilire il record, Dzeko poteva segnare nei primi 70 minuti visto che gli erano capitate cinque occasioni»), con l’ironia («Meno male che non è venuto a salutarmi in panchina: era arrabbiato e grosso com’è…») e persino con una pacca sulla spalla virtuale («Non voglio giocare senza di lui le prossime partite e infatti domenica giocherà»). Peraltro la squadra, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, ha lasciato capire di non aver approvato il comportamento di Dzeko, «perché le scelte dell’allenatore vanno rispettate», come hanno osservato prima Nainggolan e poi El Shaarawy.

MALINTESO – Spalletti ha ripetuto in privato quanto aveva detto in sala stampa e cioè: non c’era la volontà di rovinare la festa del gol a un giocatore, che avrà ancora cinque giornate a disposizione per migliorare i numeri realizzativi, ma c’era l’interesse della squadra da tutelare in vista del trittico che prevede in sequenza Lazio, Milan e Juventus. Dzeko ha spiegato invece ai dirigenti di non essere stato informato dall’allenatore dell’intenzione di volerlo gestire, neppure nell’intervallo quando la Roma era già in vantaggio di due gol e aveva chiaramente indirizzato la partita a proprio favore. Ma già nell’atto di lasciare lo stadio Adriatico aveva smaltito la rabbia agonistica che gli aveva fatto perdere le staffe.

INCONTRO – Spalletti e Dzeko si parleranno oggi pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria. Ma un primo chiarimento, neppure troppo acceso, è stato vissuto già negli spogliatoi dopo la partita. Ieri intanto tutti e due hanno staccato le rispettive spine. Spalletti è stato con la famiglia a Firenze, dove è stato immortalato in un popolare ristorante a pochi tavoli di distanza dal ds della Fiorentina, Pantaleo Corvino. Ma è stata solo una coincidenza. Spalletti abita a pochi chilometri da Firenze e torna quasi sempre in città nel giorno libero. Dzeko invece ha trascorso con la figlia Una e la compagna Amra, che è in dolce attesa, il suo strano martedì. Sul futuro in comune, o più in generale sulla possibilità che Dzeko lasci la Roma a fine stagione, è meglio non sbilanciarsi. Ma non dipenderebbe da questo episodio. Semmai dalle offerte.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti