Carnevale: “La Roma il mio sogno frantumato”

Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – La Roma gli è rimasta nel cuore. Il Mondiale è una pagina amara della sua carriera, fatta di illusioni e certezze, di trionfi e cadute. Oggi Andrea Carnevale è il responsabile scouting dell’Udinese ed è un uomo felice, questo è quello che conta. Racconta il suo passato partendo dal presente.

Con la Roma una storia d’amore finita male.

Il mio sogno frantumato con il doping. Avevo ricevuto tante promesse, una squalifica di solo un mese, invece ho penato per un anno. In quell’anno sono stato lasciato solo. Un anno in Purgatorio per una cazzata, che mi ha rovinato il mio grande entusiasmo nell’indossare quella maglia. Dopo un anno di stop avevo davanti Voeller e Rizzitelli, c’era Muzzi e anche Totti si allenava con noi.

Ti aveva portato a Roma Dino Viola, ma l’anno dopo un brutto male se lo portò via.

Mi ha voluto a tutti i costi, quando non c’era più lui è crollato tutto. Con Peruzzi ho mantenuto buoni rapporti, dopo quella storia del Lipopill.

Poi a Udine è cominciata la tua seconda vita. 

Sono andato due volte, la seconda vincemmo il campionato di B. Quando ero alla Roma mi voleva l’Inter. Andai a Milano, c’erano Beltrami e Pellegrini. Bagnoli era l’allenatore, aveva Bergkamp, diceva che voleva un centravanti come me con l’olandese che mi girava intorno. Al colloquio a Milano mi regalarono anche la maglia dell’Inter, ma alla fine non raggiunsi l’accordo.

Nella Roma ha vissuto una fase difficile, il cambio di società, il cambio di allenatore da Bianchi a Boskov.

Nel 1991 si vinse la Coppa Italia quando ero squalificato, due anni dopo provammo a ripeterci, ma ci mancava un gol per completare la rimonta sul Torino. Guadagnammo tre rigori quella sera, ma non bastarono… Purtroppo quella storia del Lipopill ha rovinato tutto. Una vera stupidaggine, non so ancora come sia capitato. I miei valori erano superiori dello 0,001. Prima di fermarmi ero capocannoniere. Sono stato assolto anche a livello giudiziario, eppure vennero a fare la perquisizione a casa, un fatto politico, non so.

Torniamo all’Udinese.

In Friuli vivo la mia seconda vita. Non finirò mai di ringraziare la famiglia Pozzo e anche Pierpaolo Marino, mi hanno aiutato in un momento diff cile della mia vita, quando mi ero un po’ perso. Ho fatto un po’ il bambino quando ero grande e il grande quando ero bambino.

Cosa ti manca di Roma?

La sua bellezza. Oggi ho 61 anni e avrei voluto vivere di più a Roma, avere l’opportunità di lavorarci. Io sono di Monte San Biagio, gli affetti sono un po’ distanti e mi fanno un po’ penare, a una certa età si diventa più sensibili.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti