La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Quello di oggi pomeriggio sarà il quarto capitolo della loro storia, il primo però che vivranno da avversari. Perché tra Eusebio Di Francesco e Daniele De Rossi il rapporto è iniziato oltre venti anni fa, per decollare davvero negli ultimi anni. E oggi da amici si daranno la classica pacca sulla spalla, ci scherzeranno su, ma poi ognuno andrà per la sua strada. Perché una vittoria oggi può cambiare la vita di entrambi: verso la salvezza per il Frosinone (che dopo la sfida odierna andrà a far visita alla Juventus, a Torino), con più di un occhio sulla Champions per la Roma. Ma, soprattutto, una sconfitta potrebbe essere letale per gli obiettivi di ambedue.

Di Francesco e De Rossi si sono conosciuti all’inizio di questo Millennio, quando Daniele era un ragazzino della Primavera giallorossa aggregato alla prima squadra ed Eusebio si apprestava a vincere il terzo scudetto della storia romanista. Poi si sono ritrovati più avanti, nel 2005-06, quando De Rossi era già diventato un pilastro della prima Roma spallettiana e DiFra stava sperimentando la vita di team manager. Un passaggio volante, anche perché la seconda vita di Eusebio era in panchina. Proprio dove ha ritrovato DDR per la terza volta, condividendo l’avventura che ha portato la Roma ad un soffio dalla finale di Champions, anche grazie a quella notte magica del 3-0 con il Barcellona.

E allora oggi ci sarà il quarto capitolo di una storia che si basa su stima e amicizia, il primo che vedrà Eusebio e Daniele giostrare da avversari. Ed è curioso questo percorso iniziale di carriera di De Rossi, che da quando ha preso in mano la Roma si è ritrovato davanti prima Walter Sabatini, poi Claudio Ranieri e ora DiFra. Che per un po’ gli ha anche proposto di fare il suo vice…