Il Tempo (G. Giubilo) – Festa rimandata. Doveva contare, la Juve, sulla collaborazione della Lazio, animata da tutt’altre intenzioni. Tre gol nel primo quarto d’ora a decretare una sola sentenza, la caduta in B del Parma, da tempo annunciata. In svantaggio su rigore contro la Fiorentina, la capolista soffre ma ribalta il punteggio con Llorente e Tevez. Ai viola non bastano due rigori, Gonzalo ne segna soltanto uno, ma il quarto scudetto è un passo. I campioni potranno festeggiare sabato prossimo a Marassi contro la Sampdoria ma non avranno il supporto dei propri tifosi ai quali è stata vietata la trasferta.
L’alta classifica si muove in perfetta sincronia, perché le romane vivono a braccetto una serata di gloria, alla goleada biancoceleste, la Roma risponde andando a cogliere ancora un successo esterno. Felice intuizione di Garcia che lancia subito l’oggetto misterioso Doumbia e all’ivoriano bastano sei minuti per aprire la strada i suoi compagni. Buon primo tempo dei giallorossi, in chiaro progresso, il solito calo nella ripresa, ma si esalta De Sanctis e poi Pjanic mette il sigillo definitivo, resta aperta la corsa al secondo posto, ma i due risultati sono importanti soprattutto perché tengono per ora a distanza di sicurezza l’avversario più temibile, che resta il Napoli.
Serata ricca di gol, si segna tanto su tutti i campi, ma i verdetti maturano soprattutto in coda, con il Cesena al quale non basta un pari che toglie dai guai l’Atalanta, il Cagliari cade a Verona dove Maran non fa sconti, i giochi per la salvezza sembrano fatti, con Reja che aspetta la Lazio per festeggiare la permanenza in A anche per la matematica. Contro la sua ex squadra avrà per altro compito ingrato, Pioli è ai comandi di una macchina da gol.
Nella serata in cui si celebra forse una svolta epocale con Berlusconi propenso a cedere la maggioranza delle azioni, Inzaghi vive il suo eterno incubo. La San Siro semideserta contesta duramente un Milan in balia di un Genoa che fa un bel passo avanti in classifica, ai rossoneri non serve un miracolo balistico di Mexes, se non a limitare i danni. Il giovane tecnico è al capolinea, nessuno può pensare di difenderlo, i giocatori sono lontani da lui, Menez si fa anche cacciare.
Ennesimo centro di Luca Toni a Genova, vale il pari contro una Samp che stenta a ritrovarsi, spettacolare il pareggio di Palermo, con il Torino che si conferma dopo il successo sulla Juve, capace di rimontare due volte e sfiorare addirittura l’en plein.
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