Il Secolo XIX (A.Schiappapietra) – Umberto Calcagno, attuale vicepresidente dell’AIC e consigliere della FIGC, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato del taglio stipendi dei giocatori di Serie A, e di come bisogna ripartire. Ecco alcune sue parole:
Cosa pensa del taglio stipendi?
Nessuno si è mai detto contrario, tutti hanno dato la loro disponibilità. E infatti in questi giorni sono in corso colloqui con i dirigenti per trovare accordi. I giocatori sanno di dover fare la propria parte. Per questo il comunicato della Lega era fuori luogo, non ha alcuno valore giuridico. Sembra più che altro uno spot.
Da cosa necessario ripartire?
Questa crisi può darci l’occasione per avviare quelle riforme di cui da tanti anni si parla e che non sono mai state fatte. A cominciare dalla sperequazione di risorse per ciascun club, quello italiano è il campionato dove maggiore è la diffirenza di risorse distribuite tra club. In Inghilterra hanno 125 milioni di sterline pronte per la terza serie.
E in Italia?
Stiamo lavorando con Federcalcio e Lega Pro per la creazione di un fondo solidaristico in aiuto di quei calciatori che non hanno grandi stipendi. E’ un obbiettivo che stiamo cercando di raggiungere e ho molta fiducia, anche se un certo aiuto di Lega A e B sarebbe molto importante: finora non c’è stato
Qual’è il ruolo dell’AIC?
La legge 91 ci dà determinati poteri, oltre non possiamo andare. Possiamo delineare un accordo quadro, una cornice all’interno della quale muoversi liberamente. Il nostro compito principale è quello di offrire assistenza ed evitare i contenziosi.