Cala il gelo, ma all’Olimpico c’è il pienone

Corriere dello Sport (C. Zucchelli) –  La “notizia” è che per la prima volta, dopo diciotto sold out di fila, la Roma rischia di non avere l’ennesimo tutto esaurito all’Olimpico. Fa sorridere, considerando che per l’ottavo di Coppa Italia di domani sera contro il Genoa, allo stadio, con una temperatura non esattamente gradevole, sono attese comunque poco meno di 60mila persone. Merito della passione dei romanisti, senza dubbio, ma anche delle iniziative che la società ha messo in campo per far sì che Pellegrini e compagni non fossero soli neppure in coppa.
La partita, infatti, è gratis per chi ha acquistato l’abbonamento di Europa League ed è inclusa per chi ha comprato il pacchetto comprendente Betis, Ludogorets, Roma-Torino e, appunto ottavo di Coppa Italia.

Sono rimasti a disposizione biglietti nei settori Distinti Nord e Monte Mario e anche se freddo e diretta tv non agevolano è possibile che ci sia un’accelerata delle vendite nelle ultime ore. Non solo: tra la gara di domani e quella di domenica sera contro la Fiorentina all’Oliompico ci saranno oltre 120mila spettatori. Numeri importanti, che si sommano ai 1400 romanisti già sicuri, a febbraio, di andare a Salisburgo per l’Europa League: i biglietti del settore ospiti ieri mattina sono terminati in pochissimi minuti. Il primo sold out, con la capienza ancora al 75%, c’è stato lo scorso marzo contro la Lazio e da quel momento trovare un seggiolino libero all’Olimpico è diventato impossibile. In 39 partite casalinghe tra campionato, coppe e amichevoli, da quando Mourinho è l’allenatore della Roma, ci sono stati di media quasi 50mila spettatori, circa 13mila in più rispetto allo stesso periodo precedente al Covid.

E questo, come ha detto Mourinho in passato, per allenatore e giocatori non è solo un orgoglio, ma anche una responsabilità. Tra l’altro, all’Olimpico ormai vogliono esserci tutti, come dimostra Damiano David, frontman dei Maneskin, che potrebbe andare ogni volta in autorità e invece, spesso, sceglie di cantare con gli amici in Curva Sud.
In incognito, anche se poi lo riconoscono tutti.

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