Gazzetta dello Sport – La nuova Roma vara il low cost di qualità «Squadra già forte»

È stato il direttore generaleFranco Baldini a illustrare ai consiglieri della Roma le linee guida dell’imminente campagna di rafforzamento: pochi acquisti mirati, soprattutto in difesa e a centrocampo, nessuna follia, la rosa è già abbastanza competitiva così. Tradotto in soldoni: gli americani e i soci di UniCredit — ieri riuniti in un Cda che ha spostato a settembre l’aumento di capitale e rimandato alla prossima settimana pure la questione stadio —, tireranno fuori circa trenta milioni, una decina in meno di un anno fa. Pure troppi, per un club che chiuderà il bilancio al 30 giugno con un rosso di almeno 50 milioni. I tifosi dovranno accontentarsi, con la speranza (molto ottimistica) di rimpinguare il tesoretto grazie ad un paio di cessioni eccellenti.
Via i rami secchi Su quell’«abbastanza competitiva», probabilmente, tifosi e addetti ai lavori discuteranno all’infinito, ma intanto, come ama direWalter Sabatini, «la Roma va soltanto puntellata, non ricostruita». Tradotto: toglietevi dalla testa l’imbarcata di giocatori scaricata su questi lidi un anno fa. Con il ritorno dei prestiti e la promozione forzata (per raggiunti limiti d’età) dei Primavera, la rosa a disposizione di Zeman si è gonfiata come una torta e Trigoria rischia di esplodere: poco meno di quaranta unità. Casomai, più di qualcuno sarà invitato a trovarsi un’altra destinazione, e la moral suasion partirà con quelli che rischiano di trascorrere un anno di ferie lautamente pagato: da Borriello a Pizarro, l’elenco delle cessioni con cui asciugare il monte ingaggi — anche quest’anno l’obiettivo primario della Roma americana — è lungo quanto problematico, proprio perché si tratta di stipendi pesanti. Esempio: Borriello guadagna, veri, circa 4 milioni netti a stagione, chi se li può permettere oggi in Italia?
Summit al mare A Zeman questa politica low cost (ma di qualità) è stata tratteggiata fin dal primo incontro. Ovviamente, non ha fatto una piega. E non ha sottoposto alla dirigenza romanista alcuna conditio sine qua non. Si è limitato ad elencare le caratteristiche che dovranno avere i giocatori per trovare spazio nel suo 4-3-3. Oggi Walter Sabatini scenderà a Mondello per incontrarlo e, alla luce del Cda di ieri, fare il primo vero punto di mercato. Come ha detto Baldini, la rosa va puntellata in difesa — il terzino brasiliano Dodò è atteso nelle prossime ore, il centrale Castan a giorni — e a centrocampo, reparto che già registra il reintegro di Marquinho. In attacco, dopo il riscatto a caro prezzo di Borini, si interverrà solo se capiterà l’occasione giusta. Con questa premessa, Sabatini non molla la pista che porta a Mattia Destro (di cui riferiamo lungamente in altra parte del giornale). L’attaccante a metà tra Siena e Genoa resta nel mirino di Sabatini, che ieri ha incontrato il d.s. rossoblù Capozucca, anche per trattare il centrocampista greco Tachtsidis. Al termine dell’incontro, la valutazione di Destro non è cambiata: resta di 16 milioni, che la Roma può mettere insieme solo con contropartite tecniche molto interessanti o dopo aver ceduto uno tra Osvaldo e Borini. Questo passa il convento.

Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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