Baldissoni precisa: «Stadio? Il nuovo sindaco apprezzerà»

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La Gazzetta dello Sport (A.Catapano) –  La notte porta consiglio. Oppure, qualcuno deve avergli fatto notare che minacciare cause multimilionarie non era, eufemismo, il modo migliore per approcciare la probabile nuova sindaca di Roma. E così, dimostrando che per una volta la toppa risulta migliore del buco, Mauro Baldissoni ha corretto il tiro, a modo suo, delle infelici espressioni usate ventiquattro ore prima nei confronti della grillina Virginia Raggi. «Non intendevo dire, come non ho detto, che è Virginia Raggi ad essere esaurita, né minacciare cause, ma appunto ribadire che siamo giunti ad una fase autorizzatoria amministrativa e non più politica e spiegare le conseguenze tecniche e giuridiche di un eventuale annullamento del progetto». Di cui, peraltro, la Raggi non ha mai parlato in campagna elettorale. Anche ieri, in un video sul suo profilo Facebook, la candidata del M5S ha ribadito di non avere «nulla in contrario allo stadio della Roma, o della Lazio, purché il progetto rispetti le norme e rientri nel piano regolatore».

IN REALTA’ – Baldissoni è convinto che né la Raggi né Giachetti conoscano a fondo il dossier Tor di Valle  («E saremo felici di spiegarglielo, certi che chiunque verrà eletto abbraccerà un’iniziativa così qualificata»). In realtà, la Raggi, al pari dei colleghi grillini che nello scorso Consiglio votarono contro la delibera di pubblica utilità, ha studiato il progetto e non ha ritenuto di sostenerlo, «perché lo stadio – si disse – è solo la minima parte di una nuova colata di cemento».

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