Arriva Kolarov. La Roma sfreccia

Corriere dello Sport (R.Maida) – Poche settimane fa, durante una vacanza in Sardegna, aveva telefonato a Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, parlando tra il serio e il faceto di un ritorno a Formello. Stava comprando casa a Roma e sognava di godersela al più presto. Sicuramente, nel corso di quella chiacchierata leggera, Aleksandar Kolarov non immaginava l’ipotesi di ritrovarsi in città con l’altra maglia, quella della Roma, che dopo una serie di sondaggi con l’agente Sergio Berti ha avviato e completato la trattativa con il Manchester City. Salvo ribaltoni, l’affare verrà uffcializzato a breve.

SPRINT – La Roma ha puntato decisa su Kolarov, che chiuderebbe gli ingressi degli extracomunitari in aggiunta al turco Cengiz senza inficiare l’arrivo di Mahrez (passaporto francese), quando ha capito che il Torino non faceva tattiche per Antonio Barreca: non lo avrebbe venduto facilmente, comunque non alle cifre che Monchi riteneva congrue (poco più di 10 milioni). Invece questa operazione presenta costi contenuti, perché il cartellino verrebbe pagato circa 6 milioni e perché il ricco stipendio, con una sola stagione di contratto all’orizzonte, sarebbe ridiscusso su base triennale. E’ sempre possibile che il presidente Cairo cambi idea, consentendo alla Roma di rientrare su Barreca, ma i segnali arrivati ieri sera conducono nella direzione più logica: tutto su Kolarov, che anche i bookmakers inglesi danno ormai a un passo dal trasferimento a Trigoria (quotato a 1.22).

DISCUSSIONI – Kolarov non è un investimento, essendo vicino ai 32 anni, ma è una garanzia di esperienza e qualità sulla fascia sinistra, soprattutto in prospettiva delle partite internazionali. Verrebbe utile anche sui calci piazzati, grazie all’abilità nelle punizioni, offrendo soluzioni offensive supplementari, aspettando il recupero di Emerson Palmieri che rimane un giocatore sul quale Eusebio Di Francesco conta moltissimo. Il problema di Kolarov, ammesso che rappresenti davvero un problema nel calcio moderno, sarebbe convincere quella parte della tifoseria romanista che gli rimprovera il passato laziale, con tanto di gol (di destro!) in un derby del 2009 perso 4-2 dalla Roma di Spalletti. Nelle ultime ore sui social in molti hanno ricordato il caso di Lionello Manfredonia, che spaccò la Curva Sud alla fine degli Anni 80.

INCROCI – In questa storia c’è sempre la mano di un vecchio amico della Roma, Walter Sabatini. E’ stato lui a scoprire Kolarov dieci anni fa, quando lavorava per la Lazio. Lo acquistò una notte di giugno dall’Ofk Belgrado mentre il giovanissimo terzino serbo, nato nello stesso quartiere (Zemun) dell’altro ex laziale Stankovic, stava giocando l’Europeo Under 21 in Olanda. Curiosamente quel giorno la Serbia battè l’Italia di Casiraghi e Kolarov, timidissimo nella prima intervista, raccontò quasi in tempo reale l’emozione di un trasferimento improvviso in un angolo quasi deserto dello stadio di Nijmegen. Pagato 800.000 euro, venne rivenduto tre anni dopo a 18 milioni al Manchester City di Roberto Mancini. In Inghilterra, Kolarov ha vinto sei titoli tra cui due campionati. E a chi storce il naso per l’età, ricorda di aver giocato con Guardiola 29 partite nell’ultima Premier League, 6 in Champions League e di essere ancora un pilastro della sua nazionale. Terzino sinistro o all’occorrenza difensore centrale, non è il tipo che torna in Italia solo per una casa.

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