Corriere dello Sport (C. Zucchelli)Pellegrini ai box, Dybala anche, Renato Sanches che non è ancora al top: se c’è un momento in cui Houssem Aouar può prendersi la Roma è questo. Il centrocampista algerino, come ha ammesso lo stesso Mourinho, ha avuto più di qualche difficoltà ad ambientarsi: non dal punto di vista personale, ma tattico. “È lui che deve arrivare al nostro livello, perché non saremo noi ad abbassarsi al suo“, ha detto il tecnico. Difficile essere più chiari di così.

In questo momento è in nazionale, un paio di sere fa ha ha segnato una doppietta nella vittoria per 5-1 dell’Algeria su Capo Verde in un’amichevole in preparazione della Coppa d’Africa e al fischio finale ha raccontato le sue sensazioni: “Mi sento bene – ha spiegato – Abbiamo fatto vedere grandi cose, siamo sulla strada giusta e siamo molto felici. Abbiamo accontentato i nostri tifosi, meritavano di fare una grande festa con tanti gol. Continueremo a lavorare per le qualificazioni ai Mondiali e per la Coppa d’Africa. I gol? Segnare per il tuo Paese è una sensazione eccezionale, unica”. Anche segnare per il proprio club lo è e forse questa è stata la cosa migliore delle sue prime settimane romane e romaniste.

La sensazione è che, senza appunto Pellegrini e Dybala, se continuerà sulla strada intrapresa a Cagliari una maglia dall’inizio contro il Monza, in casa, sarà sua. In Sardegna è entrato molto nel gioco, è stato il romanista con più sponde (3) e quello con più duelli dopo Bove e Belotti (9). Due giocatori che, al contrario suo, hanno l’aggressività nel Dna, anche a fronte di una tecnica meno brillante. Aouar no ma, come ha detto pubblicamente e privatamente Mourinho, è lui che deve adattarsi alla Roma, non il contrario. Su questo nessuna deroga.