Ancora Strootman vestito per la festa

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Il Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Martedì si è svegliato teso, ma l’agilità con la quale si è alzato dal letto gli ha immediatamente illuminato tutti gli special del buonumore. Kevin Strootman è caduto troppe volte e troppe è risorto per non avere paura del buio. D’altra parte dopo la partita con il Genoa, la prima intera dopo una vita, dopo sedici mesi e mezzo in realtà, aveva almeno capito di poter tenere gli occhi spalancati senza vedere altro che cieli azzurri e fiori primaverili. Accusate pure lui di ingenuità e noi di retorica, ma prima tentate di mettervi nei suoi panni.

NORMALITA’ – Con tutta la luce che gli è piovuta addosso appena uscito dal tunnel, Strootman aveva naturalmente timore di svegliarsi e non certo di scoprire che aveva sognato, tutt’altro: temeva che fosse tutto vero e che la verità gli avrebbe fatto male. Ai muscoli, se non altro. Invece era solo un po’ stanco, ma non per questo ha smesso di lavorare. Si è allenato normalmente, si è riposato normalmente come tutti mercoledì, ha ricominciato come tutti giovedì. Non c’è motivo di essere primo tra gli eguali per lui, che cerca solo la normalità. Gli basta essere parte della Roma che gioca, al momento. Ha aspettato abbastanza e l’allenatore Luciano Spalletti ha tutte le intenzioni di restituirgli il tempo perduto. Dato che queste ultime due gare di campionato non sono fondi di bottiglia bensì preziose occasioni di attacco al secondo posto, inserire Strootman ancora una volta dall’inizio equivale a dire, a lui e al mondo: ecco un giocatore intero e perfettamente all’altezza dello sport al massimo livello. Se vogliamo per forza fidarci poco della forza della Roma di resistere alle tentazioni di mercato, possiamo immaginarci Strootman come l’unico pilastro del centrocampo che nella prossima stagione sarà di sicuro lì a tenere in piedi l’edificio. Intanto ieri Spalletti lo ha messo da solo a tappare gli eventuali buchi di un reparto tutto creatività e tenerezze formato da Pjanic e Uçan. E davanti, nell’altra squadra dell’allenamento, un’opposizione energica con De Rossi, Nainggolan e Vainqueur. Strootman ormai ha 26 anni ma sembrava il ragazzino della storia olandese che fermava l’inondazione infilando le dita nelle falle della diga.

APPLAUSI – Spalletti si fida di lui, della sua faccia contorta, della sua disciplina contagiosa. Quindi lo farà giocare domani contro il Chievo. Per trasportarlo dolcemente verso l’ultima giornata di campionato, il confronto meno morbido – per differenza di motivazioni dell’avversario – di San Siro con il Milan. E anche per fargli toccare con le mani e accarezzare con lo sguardo il suo primo bagno di folla giallorossa della stagione. Il risultato conta, però conta anche la festa che è sempre l’ultima partita casalinga della Roma. Continuano a vendere biglietti, continuano a parlare con i tifosi, dissidenti e non, attraverso il canale aperto da Sebino Nela. Prevedono 50-55.000 spettatori, tutt’altro che male per un Roma-Chievo fissato alle 12.30 della domenica. Neppure disperano di arrivare addirittura a 60.000. Quasi un tutto esaurito e comunque quote da Champions League. Ci saranno applausi per la squadra intera, per Francesco Totti in particolare, per Strootman in supplemento. Visto che l’olandese ha promesso di ringraziare i tifosi per il sostegno, tanto vale lo faccia dal vivo.

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