All’Olimpico in meno di 30 mila. Telecamere anche sugli ultrà

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La Gazzetta dello Sport (A.Catapano) – Il derby «più triste della storia» (sic), finito pure nei titoli dell’inglese Bbc, in realtà è foriero di buone notizie. La prima, quasi sconvolgente per i residenti di un quadrante di Roma: dopo anni di chiusure al traffico, con relativi enormi disagi per chiunque volesse solo uscire di casa, la zona intorno allo stadio Olimpico sarà sì presidiata dalle forze dell’ordine (anche a cavallo), ma non blindata. Incredibile, si potrà andare a pranzo da un parente, per esempio. È una delle conseguenze della scarsa affluenza, che sarà più o meno in linea con quella registrata al derby d’andata (29.500 spettatori). L’altro effetto, si spera, è che si potrà arrivare e andare via dallo stadio in tutta tranquillità, senza dover temere di trovarsi in mezzo a scontri, esplosioni, risse, cariche e tutto il corollario da cronaca nera che il derby si portava dietro fino all’anno scorso. Gli ultrà si ritroveranno altrove: confermati i laziali a Tor di Quinto e i romanisti al vecchio Campo Testaccio. Le forze dell’ordine monitoreranno entrambe le tifoserie, i movimenti di tutti saranno ripresi dalle telecamere, chiunque sgarrerà avrà un volto e un nome. Qualche pensiero lo danno soprattutto i romanisti, da cui ci si aspetta qualche azione dimostrativa con petardi e fumogeni. L’Olimpico aprirà i cancelli alle 13, a due ore dal fischio d’inizio: un tempo ritenuto sufficiente a esercitare i controlli anti-terrorismo, anche con i metal detector.

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