Albertini: “La priorità è la salute. Mi dà fastidio che se non ripartiamo si pensi che ci sia sotto qualcosa”

La Gazzetta dello Sport Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico della Figc e imprenditore all’agenzia di sport marketing Dema4, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato di taglio stipendi e della situazione che sta vivendo il calcio europeo. Ecco le sue parole:

Il taglio stipendi della Juve è una via valida?

E’ quella da seguire, ma non c’è una legge quadro e si spera che ognuno si attenga alle decisioni della Lega. Il cacio non è un mondo a parte, non c’è bisogno supereroi, ma di entrare nel mondo degli altri. Il virus porta all’uguaglianza. Nulla sarà come prima. Questo è un momento triste che resterà nella storia. Il messaggio che do ai miei figli è che devono fare qualcosa di eccezionale, come hanno fatto i nostri nonni nella seconda guerra mondiale.

Ha litigato su Instagram con Inzaghi sulla ripartenza dei campionati.

Non ho litigato, siamo amici e con Pippo non ho problemi. Ma mi dà fastidio che se non ripartiamo si pensi che ci sia sotto qualcosa. La priorità è la salute. Anche io vorrei che si tornasse a giocare, anche io vorrei uscire di casa oggi, anzi, ieri. Ma se uno pensa al convoglio tragico di Bergamo non può non concordare che il primo dovere è riflettere. Anche io come tutti ho perso qualcuno che conoscevo. I social sono spesso una questione di pancia, volevo esprimere il mio dissenso con certe frasi. Comunque, entro aprile dovremo capire se giocare o congelare.

Come si stanno comportando gli italiani?

Io sono orgoglioso di essere italiano, anche se delle volte siamo superficiali. Ma questo paese nelle difficoltà ha un senso di appartenenza che pochi hanno e un grande senso di responsabilità. Adesso però dobbiamo pensare al futuro, perché un dopo ci sarà.

In questo scenario la Uefa è stata tempestiva?

Secondo me no, ma è anche vero che fare valutazioni in situazioni come queste non è semplice. Abbiamo visto che cosa è capitato all’estero anche a ministri e capi di stato.

Il Financial Fair Play in un mondo che crolla andrebbe cambiato?

Andrebbe rivisto. Credo che nella nuova uguaglianza sia difficile mantenere certezze. Quando l’emergenza passerà, tutto cambierà e noi dovremo essere pronti al cambiamento.

 

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